Andrea Tolomelli – presidente Abiconf
Elezioni politiche concluse: tutti gli eletti e coloro che andranno ad assumere ruoli di governo si troveranno di certo a fronteggiare uno dei periodi più bui degli ultimi decenni. Inutile ricordare che, l’aumento dei costi energetici, la crescita dell’inflazione e la disoccupazione saranno temibili avversari. La storia ci ha insegnato che i periodi più difficili si possono superare attraverso quell’inimitabile capacità dell’essere umano che è la speranza e chi saprà infonderla ci potrà condurre sulla via della ripresa.
Nei condomìni, che sotto l’aspetto collettivo rappresentano gruppi sociali delle donne e degli uomini che vivono e lavorano nel nostro paese, l’aumento dei costi e la generale diminuzione delle capacità di spesa rappresenteranno il prossimo nemico da affrontare. L’esperienza ci insegna che dinnanzi a diffusi problemi economici, non c’è azione giudiziaria di recupero del credito che possa avere efficacia. Bisogna, pertanto, mettere in capo strategie economico finanziarie che possano permettere di affrontare collettivamente i problemi.Come affrontare l’aumento dei costi, soprattutto legati all’aumento delle spese energetiche e la diminuzione delle possibilità di spesa dei singoli condomini.
C’è un’unica strada: l’innovazione del nostro patrimonio edilizio.È da anni che, il condominio, con un indubbia forzatura della struttura normativa che lo regola (che prima o poi dovrà essere normata), si è affacciato sul mercato dell’acquisto di beni ed opere con il prestito degli istituti di credito o la cessione dei crediti fiscali.Il superbonus 110% in tal senso è stato una grande idea purtroppo realizzata con non altrettanta capacità per la mancata conoscenza del sistema condominio; sarebbe bastato coinvolgere fin da subito gli amministratori di condominio nella definizione della normativa per correggere quegli elementi che hanno portato ad alcune storture negative del mercato e ora più che mai il condominio ha la necessità di innovare oggi e pagare domani soprattutto quelle opere da realizzare oggi per spendere meno.
Quindi come fare. Anzitutto va riavviato il sistema della cessione del credito fiscale, attraverso meccanismi chiari e di facile attuazione, semmai con una forte opera di semplificazione ed ampliamento. Indipendentemente dalla percentuale del credito ceduto l’importante è la possibilità di venderlo ed attualizzarlo. L’operazione di cessione del credito fiscale garantisce, difatti, da un lato di pagare meno l’intervento e dall’altro di poterselo effettivamente detrarre. Per troppi anni abbiamo assistito alla finzione per la quale molti pensavano di aderire ad una detrazione fiscale poi non goduta effettivamente perché incapienti fiscalmente.Per rendere efficace qualsivoglia intervento lo Stato deve essere anzitutto credibile e solvibile rispetto a tutti coloro che fanno un legittimo affidamento sulle normative.
Non è ammissibile che una legge dello Stato venga bloccata nella sua attuazione da successivi decreti che per la loro contorta stesura necessitano di circolari interpretative dell’agenzia delle Entrate, dalla cui solerzia dipende l’applicazione o meno della norma. Questo è purtroppo quanto da alcuni mesi è successo rispetto alla normativa del super bonus, creando enormi problemi ai cittadini che hanno visto di fatto bloccato progetti nei quali hanno speso ingenti studi ed imprese che si sono trovate senza la liquidità necessaria a portare avanti quanto appaltatogli. Quale miglior prova di serietà rimettere in moto la filiera del superbonus, semmai restituendo ai cittadini quell’anno (2022) che di fatto lo Stato gli ha indebitamente sottratto. Naturalmente andranno contestualmente avviati puntuali controlli volti a scoprire chi non ha rispettato le norme e punire i responsabili dei procedimenti (recuperando il mal tolto).
La normativa prevede asseveratori tecnici e certificatori fiscali con importanti responsabilità civili e penali e relative assicurazioni. Gli amministratori esigono rispetto e tranquillità. Il rispetto di un ruolo fondamentale nella gestione dell’immobile che necessariamente li dovrebbe coinvolgere come categoria nell’emanazione delle nuove leggi e come soggetti nell’applicazione delle stesse. La tranquillità del rispetto degli impegni e di tempi consoni per l’applicazione delle norme. Dovrebbe essere noto che, le decisioni in condominio hanno tempi non immediati e quando prese devono avere modo di essere portate avanti. Occorre, dunque, determinare la stabilità della normativa fiscale sugli immobili in tempi quinquennali in modo da poter organizzare ed attuare gli interventi.