A pianoro aperto il cantiere per il secondo (e ultimo) lotto. Un’opera da 30,7 milioni che completerà la variante alla strada della Futa
Elmetti allacciati, progetto alla mano e gru pronte all’azione. Sono così stati avviati ieri i primi lavori del secondo lotto del Nodo di Rastignano, un’opera dal valore di 30,7 milioni di euro – finanziata dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione – che, congiungendosi al primo lotto inaugurato lo scorso ottobre, completerà la variante alla strada della Futa. A svolgere i lavori sarà la RTI Strabag Spa – Eco Demolizioni Srl, mentre il termine dei cantieri è previsto per il 2024: due anni di «grandi sacrifici – afferma la sindaca di Pianoro, Franca Filippini – ma che segnano ora un nuovo punto di inizio, una vera e propria svolta per tutti coloro che hanno atteso la risoluzione del nodo di Rastignano». Si tratta infatti di un tracciato di circa 1,5 chilometri che collegherà la Fondovalle Savena a Pianoro, all’altezza del Ponte delle Oche, con la rotatoria di Svincolo via Madre Teresa di Calcutta a San Lazzaro: tra le opere principali, il Viadotto Rastignano (5 campate per un totale di 263 metri), la galleria artificiale sulla ferrovia Bologna-Firenze, due rotatorie e diversi interventi di mitigazione ambientale. «A 42 anni di età, dopo 36 di discussioni in merito, ho la fortuna di poter inaugurare questo cantiere come sindaco metropolitano – spiega Lepore -. Parliamo di un’opera molto attesa, che fluidificherà la viabilità e renderà più accessibile questo tratto di Bologna, Pianoro, San Lazzaro. Sarà un intervento complesso anche dal punto di vista ingegneristico, ma aiuterà una parte della città che soffre il traffico e che causa inquinamento, ritardi e disagi». Come conferma il progetto, oltre al viadotto (l’opera di maggiore entità del cantiere) e alla galleria artificiale, l’opera prevede l’installazione di barriere acustiche di varie altezze, per uno sviluppo complessivo di oltre 2,2 chilometri nei tratti individuati da appositi studi. Poi, nell’area del complesso tutelato di Villa Luisa sono inoltre previste la realizzazione di una duna di mitigazione in terra vegetale sormontata da barriere acustiche e la realizzazione di opere di sistemazione a verde e idrauliche dell’alveo del torrente Savena, con tratti in risagomatura e posa di protezioni spondali in massi. Per migliorare l’inserimento nel contesto paesaggistico nell’abitato di Rastignano invece, a nord e a sud del Viadotto è prevista la realizzazione di due arcate di mitigazione. «Vediamo la luce in fondo al tunnel – afferma Luca Melega, assessore alla Mobilità di San Lazzaro – è una vera e propria liberazione: come sempre i cantieri potranno portare dei disagi, ma questa partenza è stata sognata da tutti. La vecchia Futa, inoltre, potrà così diventare un percorso più facile anche per i ciclisti». Fa eco Paolo Crescimbeni, consigliere metropolitano delegato alle Infrastrutture viarie, a fianco dei tecnici della Città metropolitana presenti all’inaugurazione dei lavori: «Sembrava un miraggio, ma la tanto attesa data è arrivata: questi trenta milioni saranno capaci di produrre un beneficio per tutta la città».
Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino – 20 settembre 2022