Summit in Comune con osti e associazioni di categoria, da ottobre la verifica sul rispetto del protocollo degli orari del 2016
La richiesta di una diffida amministrativa che venga seguita da una gradualità della sanzione, ovviamente anche valutando caso per caso la gravità dell’infrazione commessa; quindi controlli nei locali da ottobre, da parte della Polizia Locale, per capire chi stia applicando correttamente l’ordinanza sugli orari emessa nel 2016; infine l’annuncio di pattuglie mobili fino alle 3 del mattino sempre della Locale, in piazza Aldrovandi e piazza San Francesco, e l’arrivo di 4 street tutor anche in via Zamboni. Sono stati questi alcuni degli argomenti e delle novità venuti fuori dai due incontri che ha organizzato il Comune, uno con le associazioni di categoria e l’altro con i locali (segnalato un pizzico di tensione) che oltre sei anni fa sottoscrissero l’accordo con per avere la chiusura all’una e la deroga nel weekend fino alle 3. Il tema principale è proprio quello del rispetto di quel protocollo: viene ancora rispettato tutti? Orari, schiamazzi, obblighi di pulizia, tutto sarà ri-analizzato. Il Comune, nel piano per l’Economia della Notte lanciato dal sindaco Lepore e dalla vicesindaca Clancy, ha già detto di voler ripartire dal dialogo con gli osti e dalla formazione con chi lavora nella movida. Ieri, in più, è stato annunciato che a ottobre ripartiranno i controlli della Polizia Locale per verificare gli orari di chiusura e il rispetto di quel protocollo. Che non verrà toccato nei pilastri, ma che in qualche modo ha bisogno di essere rinfrescato, anche osservando come viene applicato dopo la pandemia.
«Benissimo le nuove linee dei bus notturni – sottolinea Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom –. Ma, dall’altro lato, c’è il peggioramento del controllo del territorio in questi ultimi anni, associati a tanti reati, riceviamo segnalazioni sia dagli associati, sia da chi lavora e torna a casa. Quello della notte è un problema serio e c’è quindi bisogno di un maggior controllo sociale: bene la sicurezza partecipata con il coinvolgimento di tutti, ma ci sia maggiore collaborazione tra Comune, Polizia Locale, forze dell’ordine e anche i servizi sociali. Siamo disponibili a intervenire, anche nella logica di dare maggiore attenzione a chi lavora di giorno». Presente alla riunione anche Confesercenti. «Abbiamo chiesto che i controlli vengano fatti applicando il principio di diffida amministrativa – spiega il direttore provinciale Loreno Rossi –. Si viene da due anni complicati, con una revoca al primo o al secondo controllo il locale chiude. Ok la sanzione la seconda volta, ma poi servono gradualità e collaborazione. Un punto sicuramente importante, rimarcato dal Comune – continua Rossi –, è quello di non promuovere alcol a basso costo, e bisogna commisurare la pena comminata a ciò che si è effettivamente compiuto. Apprezzamento per i bus notturni, riparleremo del tema di fare usare i bagni anche a chi non consuma, tema delicato».
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 15 settembre 2022