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Caro diario… quanto mi costi. Fino a 600 euro per zaino e astuccio

Il prezzo per il corredo scolastico stimato dal Codacons: gli aumenti arrivano al 20 per cento, ma nelle cartolerie c’è chi dice no: «Se non si guardano le griffe le soluzioni più economiche ci sono»

Mancano pochi giorni all’avvio del nuovo anno scolastico. Ma ad anticipare il suono della campanella, in queste ultime settimane, è un suono certamente ben più temibile, che rimbomba ora nelle mura delle cartolerie come un vero e proprio allarme.

Ad aggiungersi a uno scenario già ostacolato dal caro bollette, le famiglie cominciano a fare i conti anche con l’inflazione e il caro prezzi che si abbattono sugli articoli per la scuola, all’interno di una situazione di difficoltà condivisa dagli stessi negozianti in città. Perché come evidenziato dal Codacons, per il corredo scolastico si potrebbe arrivare a spendere fino a 588 euro. «Per comprendere i rincari bastano pochi esempi pratici – spiega Gabriele Draghetti, di Fratelli Biagini in via Oberdan – l’anno scorso vendevamo una risma di carta a due euro e trenta centesimi. Ora a cinque euro e quaranta. Sono aumenti che si riversano a caduta su tutto, accrescendo i costi del 10 o del 20%. Stessa sorte per gli zaini, dove però non incide il costo dei materiali ma il trasporto e la logistica. Ciò non toglie però che il nostro impegno sia quello di andare incontro alle esigenze delle famiglie: dal 2008, anno della crisi finanziaria, facciamo uno sconto del 15% fino al primo di ottobre. Quest’anno però, data la situazione, per ciò che riguarda gli zaini e gli astucci arriviamo a uno sconto inferiore, pari al 10%». 

I rincari bussano alla porta anche di Cartamarket, storico negozio bolognese. «Cerchiamo sempre di tenere i prezzi più competitivi possibili, ma gli aumenti ci sono. Spesso anche i fornitori non hanno la merce – afferma Barbara Cenacchi – mentre altre volte, nel momento che precede l’acquisto ci rendiamo conto di come i costi siano estremamente elevati e dobbiamo bloccare l’ordine. Anche per questo vogliamo rimanere attenti e non apportare pesanti rincari, ma il problema è notevole. I quaderni, ad esempio, erano a 65 centesimi l’anno scorso: dieci in meno rispetto a quanto li vendiamo quest’anno. Vogliamo andare incontro alle famiglie, ma dobbiamo fare i salti mortali». 

Ma sull’allarme Codacons c’è anche chi dice ‘no’. Medardo Montaguti, presidente Federcartolai, sottolinea come la situazione sia «certamente critica, soprattutto per ciò che riguarda gli articoli scolastici, dove è aumentata la carta così come la plastica, che segnala un +10%. Ma ciò non toglie che ci siano diverse possibilità per i clienti. Le spese aumentano di prezzo anche in base alle scelte che si fanno: è chiaro che se si vuole propendere per l’acquisto di uno zaino griffato il costo finale sarà maggiore, anche oltre duecento euro. Ma questa è una conseguenza, perché anche noi li paghiamo di più: per chi desidera una spesa contenuta, invece, ci sono altri prodotti, che costano la metà e con poco più di cento euro si può comprare un buono zaino. Non solo: vogliamo andare incontro alle famiglie con kit completi intorno ai quaranta euro. La scelta è vasta».

di Giorgia De Cupertinis, il Resto del Carlino, 6 settembre 2022

I rincari colpiscono anche i libri, ma pagare meno si può
L’acquisto stimato per i nuovi volumi è di 1.300 euro. Uno studente: «Qualche anno fa mio fratello pagò la metà, i rincari si sentono»

Sul corredo scolastico si può provare a risparmiare, cercando qualche offerta che aiuti le famiglie a far pesare meno la stangata sui propri portafogli. Per quanto riguarda il caro libri, invece, lo scenario è più complicato: il carovita, infatti, picchia ora anche sui volumi scolastici, segnalando aumenti ben più preoccupanti rispetto agli anni passati.

Stando alle cifre del monitoraggio prezzi effettuato dal Codacons, infatti, per questi prodotti l’acquisto stimato nel 2022 è di 1300 euro. Un aumento che, come per ciò che riguarda quaderni, zaini e astucci, si presenta quale conseguenza diretta di uno scenario ormai critico, dove le aziende produttrici devono fare i conti con costi energetici spropositati che comportano ostacoli economici più che consistenti. L’equazione è facile: costi più alti si riflettono in prezzi finali più alti e rapidamente, al portafoglio delle famiglie, si aggiungono ora anche elevate spese per ciò che riguarda i testi.

Non tutto il male, però, vien per nuocere: dopo due anni di pandemia, ora si spalancano a maggior ragione le porte dell’usato, nuova arma per chi si ritrova in situazioni di difficoltà. «Bisogna tenere conto che ci arrivano libri nuovi, praticamente intonsi. È una conseguenza del lungo periodo che gli studenti hanno passato in dad» spiega Andrea Nanni della libreria Nanni. Che per ora non intende perdersi in allarmismi o dare adito alle prime stime: «Per ciò che riguarda le nuove edizioni i rincari ci sono, ma più o meno in linea con quelli degli scorsi anni».

Ma Andrea Cherella, giovane studente, storce il naso. E afferma: «Ho fatto il paragone con la spesa che affrontava mio fratello qualche anno fa. Il risultato è che io spendo circa il doppio per ciò che riguarda i libri di testo. Questo perché sono sì rincari più lenti e con un impatto meno devastante, ma che esistono ed ora si fanno sentire forti e chiari, soprattutto se paragonati al passato: devo iniziare l’università e la mia spesa ha sfiorato i novecento euro totali – sottolinea –. Il corredo scolastico? Ormai è meglio evitarlo. Conviene di più investire sul digitale vista l’impennata dei prezzi». 

Non solo. «Noi studenti siamo in difficoltà perché mancano le soluzioni adeguate, penso agli universitari come chi va alle superiori, anche loro costretti a far fronte a importanti aumenti – aggiunge –. Sarebbe necessario guardare di più alla tecnologia, così da risparmiare sulla carta e poter studiare attraverso dispense online». Rincari, però, che sono il risultato degli aumenti diretti da parte degli editori, come sottolinea Medardo Montaguti, presidente Federcartolai. «Per ora la situazione non è drastica: la spesa media per un alunno delle scuole superiori si aggira intorno ai 500 euro per ciò che riguarda i libri di testo – afferma –. Ma anche in questo scenario, ciò che non bisogna mai dimenticare è il patrimonio di conoscenza, cortesia e professionalità proprio del commercio di vicinato a differenza delle grandi distribuzioni».

di Giorgia De Cupertinis, il Resto del Carlino, 6 settembre 2022

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