L’appello di Enrico Postacchini: «Servono misure straordinarie: l’Unione Europea e il Governo intervengano con maggiore determinazione». Giancarlo Tonelli: «Costi triplicati rispetto a un anno fa, porteremo avanti la nostra protesta»
Violenti come un tornado, il folle aumento dei costi energetici e un’inflazione che galoppa intorno all’8% continuano ad abbattersi sui bilanci delle imprese del terziario e dei liberi professionisti. Ma al contrario di ciò che ci si può aspettare dopo una tempesta, nessun arcobaleno sembra ora illuminare il cielo di chi, mese dopo mese, è costretto a fare i conti con cifre ormai fuori controllo. Questi stessi numeri, oggi più che triplicati, sono ora davanti agli occhi di tutti.
Nel vero senso della parola: gli imprenditori che hanno deciso di aderire a ‘Bollette in vetrina’, l’iniziativa di Confcommercio Ascom Bologna e Fipe, hanno infatti scelto di mostrare, in bella vista, l’insostenibile aumento delle utenze. Per cercare, attraverso un gesto di protesta, di accendere un faro su quanto sta accadendo e smuovere le coscienze di governo, istituzioni e partiti. «Bisogna intervenire, rapidamente, per porre un freno a una crisi drammatica per le imprese – afferma Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Ascom Bologna -. Con questa iniziativa ci rivolgiamo anche alle famiglie che hanno visto aumentare le loro bollette, per metterli a conoscenza della situazione reale e dell’aumento insostenibile dei costi energetici che le aziende stanno registrando».
Postacchini non usa mezzi termini rivolgendosi alla politica: «Siamo a un passo dal burrone e chi ci governa non può girarsi dall’altra parte. Da parte del Governo e dell’Unione Europea c’è bisogno di una presa di coscienza su quanto sta accadendo. Devono essere adottate urgentemente misure straordinarie. Una riduzione del costo delle utenze, un credito d’imposta, l’ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette e l’incremento fino al 90% della copertura del Fondo di garanzia per le pmi per ottenere liquidità immediata, sono soltanto alcune delle misure che riteniamo vadano assolutamente adottate. La nostra protesta non si fermerà fino a quando questi obiettivi non saranno raggiunti».
Sulla stessa linea anche il direttore generale Giancarlo Tonelli. «L’iniziativa ‘Bollette in vetrina’ è nata per dimostrare quanto sia realmente grave questa crisi. Bollette alla mano parliamo di aumenti dei costi anche triplicati rispetto a un anno fa – conclude Tonelli -. Ci troviamo di fronte a una situazione di vera e propria emergenza, ci sono attività che rischiano la chiusura a causa dei margini operativi ormai erosi da questi aumenti. Si sono persi almeno sei mesi prima di intervenire. Ora occorre prendere provvedimenti immediati sia a livello di Unione Europea che di Governo italiano».
«Intere filiere, dall’alimentare ai trasporti, che stavano provando a ripartire dopo le difficoltà causate dalla pandemia si trovano a fronteggiare un aumento dei costi energetici che abbatte qualsiasi possibilità di ripresa della marginalità» ammonisce il presidente di Confcommercio Emilia-Romagna, Enrico Postacchini, ricordando che a livello nazionale 120.000 imprese rischiano la chiusura con 370.000 posti di lavoro. «II secondo rischio è quello di un calo dei consumi che trascina con sé l’impossibilità di gestione del debito pubblico. Uno dei rischi del caro bollette è il calo dei consumi: quindi addio ai sogni di crescita, che è indispensabile per avere credibilità sui mercati finanziari» conclude.
Il Resto de Carlino, 2 settembre 2022
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