Ok di Confabitare, Asppi e Abiconf alla svolta anti-graffiti dell’amministrazione. Andrea Tolomelli Abiconf: «Il decoro delle città è un bene comune, indipendentemente dalla proprietà pubblica o privata» dei muri imbrattati dai graffiti
Associazioni di proprietari, amministratori di condominio e artigiani festeggiano l’investimento del Comune da 1,9 milioni per pulire i muri della città, compresi quelli privati. Ma non manca qualche ’appunto’ per rendere vincente la battaglia del degrado.
Alberto Zanni, numero uno di Confabitare, associazione di proprietari immobiliari, è molto soddisfatto: «Bene partire dal centro storico, ma poi si potrà allargare anche alle periferie. Attendiamo l’elenco delle strade dal Comune, ma saranno centinaia i condòmini coinvolti. I casi in cui i proprietari non accetteranno l’intervento credo saranno rarissimi, ma sarebbe bene superare i 30 giorni di silenzio-assenso visto che ci sono le ferie di mezzo…».
Meno entusiasta il presidente di Asppi, Associazione piccoli proprietari immobiliari, Enrico Rizzo: «L’obiettivo della pulizia dei muri è meritevole e condivisibile, ma sono sorti subito alcuni interrogativi. Che cosa succede per le strade i cui lavori di pulizia non vengono assunti dal Comune? In queste strade scatta l’obbligo in carico alla proprietà anche se sono le forze dell’ordine nazionali e locali che dovrebbero garantire la repressione dei comportamenti illeciti?». Da qui, il dubbio: «È chiaro che le eventuali notifiche alla proprietà, in presenza del condominio, andranno fatte all’amministratore, poiché fatte ai singoli proprietari non avranno alcun effetto giuridico», chiude Rizzo. Per il quale è importante valutare l’applicazione pratica del provvedimento «per evitare che si trasformi in un balzello ingiusto a carico dei proprietari già colpiti pesantemente dalla difficile situazione economica recessiva, pronti a fornire un contributo concreto alla città come fatto per i pavimenti dei portici».
Apprezza la decisione del Comune Andrea Tolomelli, presidente nazionale di Abiconf (l’associazione degli amministratori di condominio aderente ad Ascom): «Il decoro delle città è un bene comune, indipendentemente dalla proprietà pubblica o privata» dei muri imbrattati dai graffiti.
Claudio Pazzaglia, direttore di Cna, punta l’accento sui controlli: «Bene stanziare 2 milioni per pulire i muri dai graffiti, ma forse dare il messaggio che anche se sporchi c’è qualcuno che pulisce non è proprio educativo. Bisogna pensare a come prevenire questa situazione di degrado soprattutto in centro. Servono più controlli e sanzioni per chi, effettivamente, deturpa i muri».
Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna metropolitana, approva la scelta del Comune: «Ciò che va nella direzione dell’abbellimento della città ci trova concordi. L’unica attenzione è verso quelle forme di street art che anche nelle grandi città europee stanno assumendo i contorni di vere e proprie opere d’arte a cielo aperto. La salvaguardia è dovuta, una volta però stabilito il reale valore artistico del murale».
ros. carb. Il Resto del Carlino – 31 luglio 2022