Commercianti fiduciosi ma anche preoccupati per il cantiere: «L’inquinamento è aumentato, gli affari calano. Speriamo bene»
SASSO MARCONI «Vogliamo una data di inizio e una di fine lavori». Questa inequivocabile richiesta che compare sui cartelli affissi da alcuni mesi da Confcommercio Ascom in tanti negozi di Sasso Marconi sotto la parola chiave «#ponteleonardodavinci», da qualche giorno si è arricchita di un’altra etichetta: «#settembre2022!(+365 giorni di cantiere).
«Questa nuova richiesta – rivela Antonio Scandellari, gestore Robbi Café in pieno centro a Sasso, che la espone dietro il bancone – l’abbiamo aggiunta da qualche giorno, da quando in Consiglio comunale il commissario per i lavori sul ponte, Eutimio Mucilli, ha rivelato che il cantiere sul Ponte da Vinci rimarrà aperto esattamente un anno: da settembre 2022 a settembre 2023. Ebbene, vogliamo che queste scadenze siano davvero rispettate».
Ci credete? «Diciamo che siamo fiduciosi – risponde Scandellari – perché se i tempi non venissero rispettati, allora succederà che si andrà oltre i tre anni preventivati di chiusura del ponte. E per il commercio del centro di Sasso Marconi, come delle periferie, sarebbe un ulteriore danno. A questo, poi, si aggiungerebbero i gravi pericoli per la salute dei cittadini che, stretti nella morsa del traffico e delle lunghe code di autoveicoli tra Ponte Albano e la Porrettana, dovranno convivere per altri mesi e mesi ancora con il pesante inquinamento atmosferico che già incombe sulla nostra cittadina». «È aumentato lo smog – aggiunge Lucia Donvito dal bancone di intimo e merceria L’Angolo delle Fate in via Kennedy, sulla Statale Porrettana – ed è aumentata la temperatura dell’asfalto. In questi giorni il pavimento stradale davanti al negozio è bollente. Fiduciosi nel rispetto dei tempi di cantiere? Più che altro siamo speranzosi che cessi presto il blocco del centro di Sasso».
«Siamo disperate – aggiunge Katia Barbieri del negozio di oggettistica per la casa Le Chicchere – Le file delle auto sono aumentate, ma il commercio è diminuito parecchio. Intanto, l’inquinamento va alle stelle. Non ne possiamo più. Vogliamo tempi davvero certi nell’esecuzione dei lavori sul ponte». E Silvana Preti, pensionata, aggiunge: «È uno scandalo! Non si può tenere ‘prigioniera’ una comunità per tanto tempo». Scetticismo anche nel negozio Etruscottica, sempre nel centro di Sasso: «Magari succedesse che ci mettano solo un anno per ricostruire il ponte da Vinci! – esclama Stefania Nanni – Vorrebbe dire che stiamo uscendo dal tunnel dell’incertezza». E la collega Marzia Leone aggiunge: «Siamo salvi finché tiene il ponte di Ponte Albano, che è stato costruito prima del Ponte da Vinci. Se crolla anche quello, chi ci salverà?». Dalla Pizzeria Wandy il gestore Ivan Moshfegh avverte: «Se non ci danno certezze vere, autentiche, siamo disposti a scendere in strada, a fare dei cortei».
Nicodemo Mele, Il Resto del Carlino – 12 luglio 2022