«Ma si poteva aspettare dopo i saldi». Intervista al direttore Ascom: «Speriamo in una boccata d’ossigeno. Abituati ai pagamenti elettronici da dieci anni, però è necessario azzerare le commissioni»
«L’avvio delle sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con carta e bancomat? Sarà appena l’1 per cento dei commercianti che in città ha dovuto dotarsi del Pos, il 99 per cento è pronto da anni. Poi, certo, la tempistica – visto che sabato 2 luglio (domani, ndr) cominciano i saldi – non è stata il massimo…». Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, non è preoccupato per le multe («non saranno di certo un problema»), ma per i costi delle commissioni dei pagamenti elettronici che, nonostante il pressing, non sono stati né azzerati, né ridotti.
Prevede problemi visto che domani partono anche i saldi... «Ripeto: nessuna preoccupazione sull’utilizzo del Pos. Ma la scelta di far scattare le multe adesso che partono i saldi non è stata felice. Si poteva scegliere un altro momento…». Per il resto, i commercianti come hanno preso la nuova misura? «Nella città metropolitana di Bologna si tratta di provvedimenti annunciati da almeno 10 anni. I consumatori sono abituati all’utilizzo di bancomat e carte di credito, molti pagano gli acquisti anche col telefonino. Penso ai turisti, a chi viene in città per la fiera, agli stranieri, ma anche a tanti bolognesi. E comunque per disincentivare l’uso del contante, basterebbe azzerare i costi delle commissioni. Azzeramento che non è mai arrivato».
Quanto incidono queste commissioni? «II problema è che per le carte di credito la commissione sul transato si aggira attorno all’1,1 per cento, senza contare che alcune carte possono essere più onerose a seconda del circuito e della provenienza. In più sul transato pagobancomat e carte di credito si aggiunge il costo del canone mensile che si aggira attorno a 15 euro. Ma anche qui dipende dall’accordo sottoscritto». Insomma, troppi costi. «Sì, soprattutto considerando alcune attività dove, magari, si usa il Pos per un caffè, l’acquisto del giornale o di pochi euro di frutta e verdura. In questi casi, con le commissioni, il margine per l’esercente si abbassa notevolmente…». Anche negli altri Paesi, però, si paga abitualmente il caffè con la carta di credito… «Sì. Ma, rispetto all’Italia, la differenza è che le commissioni sono inferiori».
Che cosa propone? «Considerando il periodo complicato in cui i consumi alimentari e non di tante famiglie bolognesi sono condizionati dall’aumento dei costi di benzina e gasolio, dal caro energia, tanto che per luce e gas si hanno rincari che passano da un +50 per cento a un +100 per cento, i consumi tendono a rallentare. Per questo, rivedere i costi delle transazioni sarebbe doveroso». I saldi partono domani e durano fino al 31 agosto, che cosa si aspetta? «Spero che portino una boccata di ossigeno. Si parte con sconti del 30 per cento sulla merce in vendita e i consumatori troveranno un’offerta molto più ampia, visto che a giugno e a maggio, gli acquisti hanno subito un parziale rallentamento a causa della congiuntura economica. Confidiamo, insomma, che luglio ci ridia qualche soddisfazione».
Quali sono le previsioni? «Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 88 euro pro capite». Come essere sicuri di quello che si acquista? «Con l’avvio dei saldi in Emilia Romagna partiamo con l’iniziativa ‘saldi tranquilli’, ideata da Confcommercio. L’obiettivo è garantire la massima trasparenza sui prezzi ai consumatori, garantendo che il periodo dei saldi sia vissuto da tutti il più serenamente possibile, soprattutto dopo il lungo e difficile periodo del Covid».
Rosalba Carbutti, Il Resto del Carlino -1 luglio 2022
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