I ristoratori: «La biciclettata poteva avere un ritorno economico importante, ma purtroppo non ha dato nulla al territorio»
«Condanniamo il gesto, vile e pericoloso, di spargere puntine sull’asfalto durante il Val di Zena Bike day». Queste le parole di Fabrizio Lazzarini, titolare del bar ristorante ’Al Botteghino’ dell’omonima frazione pianorese, in Val di Zena.
All’indomani della manifestazione ciclistica organizzata dalla Città Metropolitana ci sono ancora polemiche, e molti dubbi, su come sia stata gestita l’organizzazione della manifestazione da parte dei Comuni coinvolti, Pianoro e San Lazzaro. A parlarne, soprattutto per quel che riguarda l’area pianorese, è appunto Lazzarini che spiega: «È mancato del tutto il dialogo da parte delle istituzioni nei confronti dei cittadini ed è stata organizzata una manifestazione nel territorio che, però, non ha dato oggettivamente nulla al territorio stesso. Io la domenica mattina e a pranzo, soprattutto grazie ai ciclisti che autonomamente si recano in val di Zena, ho un continuo flusso di clienti che si fermano per bere e mangiare qualcosa. Domenica scorsa, con la manifestazione non si è visto nessuno e sono molto amareggiato.Avevo proposto al sindaco di Pianoro Franca Filippini di organizzare vari menù a scelta proposti dalle attività di ristorazione coinvolte nella biciclettata». Lazzarini, poi, conclude: «Sarebbe stato un ritorno importante economico per noi, ma non sono stato ascoltato ed è stato, invece, preferito organizzare una cosa all’aria aperta che a noi non ha portato davvero nulla».
Dello stesso parere sono, poi, tanti abitanti della zona che spiegano, all’unisono: «Perché destinare i soldi della manifestazione al parco museale della vallata quando si sarebbero potuti destinare a risolvere tutti quei piccoli problemi infrastrutturali, e non, presenti nella frazione? Perché non fare un fondo per la Val di Zena che servisse a tutte le necessità che possono insorgere e, al tempo stesso, ad aiutare i commercianti ed i ristoratori che ancora stanno pagando lo scotto causato dalla pandemia da Covid 19? Crediamo fermamente che sia mancato un coinvolgimento importante di chi vive la zona o perché ci abita o perché ci lavora. Quanto successo è terribile e sarebbe potuto essere davvero pericoloso».
Zoe Pederzini, Il Resto del Carlino – 21 giugno 2022