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«Ascom Alimentare, un modello per l’Italia»

Valentino Di Pisa, vicepresidente vicario Confcommercio e presidente Fedagromercati: «Così si assicura la solidità delle filiere»

«Una reale soddisfazione». Così Valentino Di Pisa, vicepresidente vicario di Ascom e presidente Fedagromercati, traccia le prime linee dell’alleanza degli imprenditori della filiera agroalimentare nata sotto il nome di Ascom Alimentare. Un progetto che si presenta già come «un modello per il Paese, date le numerose adesioni e la capacità di veicolare le complessità di questo settore, spesso invece gestite a comparti stagni». E che oggi è pronta a guadagnarsi sempre più credibilità, puntando sul lavoro di squadra.

Di Pisa, in che modo il progetto può guardare oltre i propri confini?

«Nel 2020 è nato Confali, il nuovo organismo di coordinamento della filiera agroalimentare di Confcommercio presentato a Roma alla presenza di esponenti del governo e della politica e di rappresentanti delle organizzazioni di categoria e delle imprese del settore. Ora, invece, è nata Ascom Alimentare: si tratta di un passaggio importante perché capace di veicolare e gestire insieme le complessità che spesso questo comparto porta avanti singolarmente. Così si riuscirà a interagire e fare rete anche a livello locale, ma in maniera più ampia».

In che senso?

«In questo progetto contiamo ancora più adesioni rispetto a quello nazionale, e siamo convinti che si tratti di un cambio di visione strategico. Così come abbiamo la certezza che si tratti di un cambio importante anche per gli interlocutori istituzionali: fare squadra non solo è importante, ma anche necessario».

A livello territoriale, come ricordava, il modello bolognese si presenta come il primo in assoluto. Su cosa bisogna puntare in questo senso per dare un messaggio all’intero Paese?

«Bisogna assicurare la solidità della filiera agroalimentare e sostenere attraverso gli imprenditori tutto il sistema Italia. E garantire, tra le tante cose, una politica dei prezzi corretta: ci sono tante polemiche che non fanno bene a nessuno, ma affrontare queste dinamiche e ricostruire la catena del valore attorno a un tavolo credo che possa risultare un valore aggiunto per tutti. Ascom Alimentare, infatti, può permettere politiche più ampie e più coordinate».

Quali sono le prospettive?

«Dopo la pandemia pensavamo che le cose potessero tornare a migliorare, ma il peggio è invece arrivato con le ripercussioni della guerra. Adesso, infatti, stiamo tutti soffrendo l’aumento dei prezzi, dei trasporti, così come l’aumento dell’inflazione che va a incidere sui consumi. Sono tutti fattori che purtroppo ci hanno colpito come una tempesta improvvisa e che hanno danneggiato i nostri settori, soprattutto quello alimentare. È anche per questo che riunirsi e dialogare, così come diffondere questo modello, aiuta a fare leva, in modo corale, sulle esigenze, necessità, e risposte»

Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino – 19 giugno 2022

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