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Addio al presidente Gianni Salvatori Anima e cuore della pallamano

Se n’è andato a 91 anni. Prima al vertice dell’Hc 1969 e poi numero uno indiscusso del Bologna United

La città e la pallamano perdono un grande, grandissimo uomo di sport. Se ne è andato, a 91 anni, Gianni Salvatori, che era stato il presidente dell’Hc 1969 prima e poi numero uno indiscusso del Bologna United, club capace di conquistare due finali scudetto (2009 e 2011), una semifinale di Challenge Cup (competizione internazionale) e un Handball Trophy (2005). Si era ammalato da qualche mese, Gianni, ma non aveva perso la verve e l’entusiasmo di sempre. Aveva rinnovato l’assicurazione per lo scooterone, perché Gianni non poteva rimanere fermo. Doveva essere in movimento, per spingere i suoi ragazzi sempre più in alto. Aveva cominciato a seguire la pallamano quasi per caso, coinvolto dal figlio Massimo, che dell’handball è stato una bandiera della nazionale. Seguendo Massimo aveva accettato di diventare dirigente, poi presidente dell’Hc 1969, una delle due squadre di pallamano di Bologna. Nel 1999 era stato protagonista, insieme con la famiglia Tedesco, dell’unione tra Hc 1969 e Gymnasium. Non più derby, ma un gruppo di alto profilo, capace di tener testa ai grandi squadroni dell’Alto Adige e della Puglia. Il Bologna United c’era sempre, perché Gianni Salvatori per i suoi ragazzi non era solo un presidente, ma pure un papà. Severo quando contava, affettuoso il più delle volte, perché per crescere una famiglia bisogna essere in grado di calarsi in più parti. E Gianni, con la sua passione, ci riusciva. E a Bologna, con il coinvolgimento del figlio Massimo e dei due Tedesco, Giorgio e Beppe, aveva portato elementi di spessore, come Marcello Montalto, Alessio Bisori e tanti altri. Atleti azzurri, nazionali esteri che scoprivano le bellezze di Bologna e la generosità del presidente e che, per questo, facevano fatica a staccarsi. Il punto più alto la semifinale di Challenge Cup con più di 2mila appassionati al PalaSavena, nel 2010. Fino all’ultimo è rimasto in contatto con i suoi ragazzi. Se un giorno a Bologna dovesse arrivare lo scudetto (sfiorato e sognato da Gianni), le Due Torri dovranno ricordarsi – come ha fatto ieri la Figh e il presidente Pasquale Loria – di quel che ha fatto per questo sport un galantuomo del calibro di Gianni Salvatori.

a. gal., Il Resto del Carlino – 15 giugno 2022

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