Il comandante dei Carabinieri dopo le aggressioni alle anziane: «Il nostro primo strumento è l’ascolto delle segnalazioni fatte dai cittadini»
Un servizio al giorno, curato dal personale delle stazioni Navile e Corticella. E, in più, attività ad alto impatto mirate, con il coinvolgimento di più reparti, in luoghi e fasce orarie stabiliti sfruttando due fattori: «La prossimità con i cittadini, il nostro ‘core business’ da 200 anni, e la tecnologia». Il colonnello Rodolfo Santovito, comandante provinciale dell’Arma, ha ben presente la ‘questione’ Bolognina. Dove i carabinieri, nei primi quattro mesi di questo 2022, «hanno arrestato nove persone e ne hanno denunciate altre 170, di cui 15 minorenni», precisa.
Colonnello Santovito, le rapine ai danni di due anziane la scorsa settimana hanno riacceso l’attenzione sul problema sicurezza nel quartiere.
«Stiamo lavorando su questi episodi e anche su altri e le indagini sono in fase di sviluppo. Abbiamo recepito con attenzione le sollecitazioni sia dei cittadini che della presidente di Quartiere Federica Mazzoni e per noi l’unica risposta possibile, sul ‘caso Bolognina’, come in altre zone della città, deve essere continuativa, duratura nel tempo, e mirata. Un lavoro simile a quello che stiamo portando avanti nel contrasto alle baby gang, con ottimi risultati».
Cosa intende per mirata?
«Il nostro primo stimolo e il nostro primo strumento, nelle attività sia d’indagine che preventive, sono le testimonianze e le segnalazioni dei cittadini. L’ascolto delle criticità che questi ultimi ci presentano è la base su cui lavorare e al tempo stesso uno strumento di lavoro. I comandanti delle stazioni Navile e Corticella, i marescialli Patti e Di Gaetano, sono punti di riferimento fissi per i residenti della Bolognina. E queste segnalazioni, che dunque non avvengono solo in fase di denuncia di un reato subìto, ma quotidianamente e spontaneamente, sono fondamentali per strutturare un lavoro di controllo capillare. Questo lo facciamo da sempre. In più, oggi, possiamo contare anche sulla tecnologia per rendere ancora più mirati e specifici i nostri servizi».
Di cosa si tratta?
«Noi abbiamo sistemi di georeferenziazione dei reati, da cui è possibile estrapolare delle ‘mappe’ con le zone più calde rispetto a determinate attività delittuose. Sapendo, ad esempio, che in una zona vengono commessi con una certa cadenza, a una determinata ora, scippi, possiamo studiare e predisporre controlli ad hoc».
Diceva che già, ogni giorno, in Bolognina viene svolto almeno un servizio di controllo.
«Sì, ogni giorno il personale delle stazioni presenti nel quartiere svolge attività preventiva, in più prosegue la collaborazione con i militari dell’Esercito di Strade Sicure per pattugliare la Bolognina. Oltre a questo stiamo mettendo in campo anche attività ad alto impatto, che vedranno il coinvolgimento di altri reparti della compagnia Bologna Centro, del Battaglione e delle unità cinofile, in strade stabilite di volta in volta proprio in base ai parametri elaborati incrociando tecnologia e segnalazioni dei cittadini».
In base ai dati di cui l’Arma dispone, com’è la situazione in Bolognina?
«In questi primi mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, che è stato un anno particolare, contraddistinto da chiusure e lockdown, l’andamento dei reati appare stabile, non assistiamo a un incremento. La maggior parte dei reati commessi in Bolognina è contro il patrimonio. Le rapine ci sono, ma non in numero significativo. Si tratta di episodi sporadici. Dicendo questo, sia chiaro, non voglio sminuire la gravità di questi fatti e la sofferenza di chi subisce simili aggressioni. La nostra attenzione è massima, dobbiamo dare una risposta. Così anche nel contrasto alla microcriminalità, che ha un impatto forte sulla vita di chi risiede in Bolognina come in altri quartieri problematici».
Nicoletta Tempera, Il Resto del Carlino, 5 maggio 2022
