La febbre da Rossa riempie gli alberghi dal Santerno a Bologna. Turismo Fieristico, 500mila euro l’anno l’investimento triennale del Comune di Bologna per il settore
Intervista a Celso De Scrilli – La febbre da Rossa riempie gli alberghi «Come prima del Covid»
«Ci vorrebbe un Gran Premio a Imola tutte le settimane», sorride Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi Bologna, pensando all’effetto dell’appuntamento in programma tra pochi giorni a cinquanta chilometri dalle Due Torri. I motori del Rolex Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna (il Gp di Imola, insomma) daranno ossigeno agli hotel della città. Sarà un weekend da tutto esaurito, come non accadeva dai tempi delle principali fiere in città, prima della pandemia. Il flusso di appassionati e addetti ai lavori in arrivo per il Gran Premio travolgerà anche Bologna? «Ci sarà un impatto davvero notevole. Non bastano gli hotel di Imola per far alloggiare squadre e tifosi. Dopo la vittoria della Ferrari in Australia, poi, l’entusiasmo è alle stelle. Prevediamo un fine settimana da tutto esaurito. In particolare, le notti di venerdì 22 e sabato 23». Da quando non succedeva di avere un’occupazione piena degli alberghi della città? «Dobbiamo tornare indietro ai grandi eventi fieristici come il Cersaie e il Cosmoprof prima dell’arrivo del Covid. II tutto esaurito si faceva con quelli. Già da questo marzo, nei weekend, il flusso del turismo leisure a Bologna è ripreso con una buona occupazione delle strutture del centro storico. Anche a Pasqua ci avvicineremo al pienone, ma non da tutto esaurito come succederà con il Gran Premio, coinvolgendo anche gli hotel fuori dal centro. Bologna accoglierà non solo tanti tifosi, ma anche alcune carovane di addetti ai lavori che alloggeranno nei grandi hotel della periferia». Che cosa significa questo evento per voi albergatori? «Significa ossigeno, dopo due anni di passione. È un vento di positività per aziende che sono stressate. Gli alberghi durante la pandemia hanno perso l’80% del fatturato. A Bologna, ci sono stati molti passaggi di proprietà, una decina di casi. Ci vorrebbe un Gran Premio di Imola a settimana per recuperare. Ma ormai quel che perso è perso. Per tornare ai livelli pre-Covid, servirà anche tutto il 2023. II 2024 anno sarà l’anno della ripartenza vera del nostro settore». Si può quantificare la ricaduta di questa tre giorni? «La ricaduta è grande. Bisogna pensare che chi viene a Bologna per il Gran Premio non va solo in hotel, forse farà un giro anche in centro storico, nei musei, userà i trasporti, andrà nei bar e nei ristoranti e farà shopping. Sulla spesa del turista, l’albergo incide per il 2o-30%, il resto è tutto indotto per il territorio. Da tempo si investe per proporre anche Bologna come destinazione nel cuore della Motor Valley». Che cosa rappresenta per voi questo tipo di turismo? «Le visite legate ai motori stanno andando molto bene. Il museo Ducati di Borgo Panigale conta migliaia di turisti ogni anno, poi la Lamborghini a Sant’Agata, fino alla Ferrari a Maranello, che rientrano in tour capaci di qualificare e completare l’offerta di Bologna. Ricordiamo sempre che la forza turistica di questa città sta nel non aver un’unicità. Bologna offre non una sola grande attrazione, ma cento cose diverse da vedere, esperienze da fare, tra queste c’è l’eccellenza dei motori». Dopo il pienone del Gran Premio, cosa vi aspetta? «Un calendario che ci fa ben sperare. Diverse fiere che si accavallano, eventi sportivi importanti come la Coppa Davis di tennis a settembre. Speriamo riparta anche il turismo congressuale».
Micaela Romagnoli, Corriere di Bologna -12 aprile 2022
Turismo fieristico, 500mila euro l’anno Investimento triennale del Comune per il settore. Trombetti (Bologna Welcome): «Città a misura di evento»
E’ un investimento di 500mila euro all’anno per tre anni quello che il Comune dedicherà al settore congressuale «per continuare ad essere attrattivi e rendere più competitivo il territorio e le realtà che attireranno eventi nella nostra città», dichiara il sindaco Matteo Lepore durante la cerimonia di premiazione di Bologna Ambassador. Si tratta di ‘Bologna Welcomes Events’, un piano incentivi per gli organizzatori di grandi eventi con un minimo di 400 partecipanti e di due pernottamenti nel nostro territorio. Un contributo fino a un massimo di 50mila euro inoltre andrà ad associazioni ed aziende che sceglieranno Bologna come sede della prossima edizione del loro evento. Tra le top cento città nel mondo per il numero di eventi internazionali organizzati oltre che nella top cinque in Italia. «Bologna continua a confermarsi una città a misura di evento», afferma Giovanni Trombetti, presidente di Bologna Welcome. Dodici sono le personalità che il Bologna Convention Bureau ha deciso di premiare, assegnando loro il titolo di ‘ambassador’ del territorio. «Ringrazio tutti coloro che continuano a portare a Bologna i loro eventi, accrescendo il prestigio di questa destinazione di per sé accogliente, ospitale e pronta a crescere», afferma Trombetti, consegnando la targa di ‘Bologna Ambassador 2022’ ai vincitori insieme all’omaggio della Card cultura e di una borsa Piquadro. Il riconoscimento è stato assegnato a Emanuela Angeli, cardiochirurgo di Cardiochirurgia Pediatrica e dell’età evolutiva Irccs dell’azienda ospedaliero universitaria di Bologna, policlinico di Sant’Orsola; Gaetano Gargiulo, professore ordinario dell’Alma Mater, direttore Cardiologia pedriatrica e dell’età evolutiva Irccs dell’azienda ospedaliero-universitaria di Bologna, policlinico di Sant’Orsola, Silvia Cagnone, professoressa associata di Scienze Statistiche dell’Alma Mater; Pietro Cortelli, professore ordinario di Neurologia dell’Alma Mater e direttore operativo Irccs-Isnb dell’Ausl di Bologna; Giuseppe d’Onofrio, professore di Ematologia e Patologia Clinica della Cattolica di Roma; Paolo Giacomelli, primo ricercatore Dr all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Bologna; Lorenzo Bellagamba – primo ricercatore Ph.D all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Bologna; Guido Gottardi, professore ordinario di Geotecnica di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (Dicam) dell’Alma Mater; Davide Pacini, professore ordinario dell’Alma Mater e direttore Uo Complessa di Cardiochirurgia dell’azienda ospedaliero-Universitaria Irccs di Bologna; Patrizia Pelosi – ricercatrice all’Istituto Superiore di Sanità di Roma; Gianfranco Ferilli, vice presidente di Senaf; Luca Baraldi, ceo di Virtus Segafredo Bologna.
Amalia Apicella, Il Resto del Carlino -12 aprile 2022