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Mancate espulsioni, la vedova Fabbri fa causa allo Stato

Sirica: «Questi sono giorni durissimi». Il suo legale: «Procediamo contro i ministeri di Giustizia e Interni»

Maria Sirica, la vedova del barista Davide Fabbri ucciso esattamente cinque anni fa al bar Gallo alla Riccardina di Budrio da Norbert Feher, alias Igor il Russo, fa causa allo Stato per le mancate espulsioni nei confronti del criminale serbo arrestato poi il 15 dicembre di quell’anno dopo aver commesso altri quattro omicidi.

A dare notizia della nuova azione legale è l’avvocato Giorgio Bacchelli, che dall’inizio della vicenda assiste la vedova: nel frattempo si sono svolti i processi penali che sia in Spagna che in Italia si sono conclusi con la condanna all’ergastolo per Feher. «La chiusura di quei procedimenti ci sta la possibilità finalmente di agire — spiega Bacchelli —. Da tempo eravamo intenzionati a procedere ma adesso l’atto nei confronti del Ministero della Giustizia e del Ministero dell’Interno è praticamente pronto, entro poche settimane lo presenteremo». Nello specifico si punterà il dito contro la negligenza nel fare rispettare un ordine di espulsione del settembre 2010 e di una sentenza di condanna del maggio 2011 (che disponeva anche l’espulsione) — rispettivamente della Questura di Rovigo e del Tribunale di Ferrara — comportando così il mancato allontanamento dal territorio nazionale di Feher, che aveva alle spalle già un gran numero di precedenti per reati vari: furti, rapine e aggressioni. «Il fatto che Igor non si stato espulso ha portato poi alle vicenda successive — osserva Bacchelli —. Abbiamo dovuto studiare anche episodi analoghi o simili per capire come muoverci. La giurisprudenza non è molto favorevole da questo punto di vista ma abbiamo individuato delle strade da poter seguire».

La scia di sangue e la fuga di Igor fecero piombare nella paura le province di Bologna e Ferrara e oggi saranno passati cinque anni dall’inizio di quella vicenda. «Per me sono sempre giorni terribili — commenta la vedova Fabbri —. Questa causa nasce dal pensiero che ho sempre avuto. Il mio povero Davide è stato ucciso non solo da Igor ma anche dallo Stato. Io continuo a portare avanti con fatica il bar, soprattutto adesso che è morto anche mio suocero (Franco Fabbri, deceduto nel gennaio 2021, ndr )».

E la donna continua a usare parole durissime nei confronti dell’assassino del marito: «Ha presso gli ergastoli ma è ancora vivo, Davide no. Non ho nessun problema a dire che lo vorrei morto, mi ha distrutto la vita e ha ucciso degli innocenti. Non riesco nemmeno a organizzare un momento di ricordo per Davide, è troppo duro affrontare questi pensieri».

Sul fronte dei risarcimenti, osserva Bacchelli. «che sono state disposte nell’ambito delle condanne penali cifre che si avvicinano al milione di euro sommando quelle per Maria Sirica e per il defunto Franco Fabbri. Ma non vedranno un soldo da Igor».

di M. G., Corriere di Bologna, 1 aprile 2022

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