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Covid, la nuova fase. Intervista a Tiberio Biondi

«Non saremo del tutto liberi. Ma è una data da ricordare»

«Non saremo ancora del tutto liberi, ma certamente più leggeri e con uno sguardo ottimista». Dal primo aprile per soggiornare negli alberghi non sarà più necessario esibire alcuna certificazione verde, anche per sedersi al ristorante interno, se si è già ospiti della struttura. Per Tiberio Biondi, General Manager del Grand Hotel Majestic già Baglioni di via Indipendenza, l’auspicio è che «stia iniziando davvero una nuova primavera». Che giorno sarà il primo aprile per voi albergatori? «Una data da ricordare, anche se ancora non possiamo sentirci liberi; dobbiamo essere prudenti perché il Covid non ci ha abbandonato. E certo che dal punto di vista operativo sarà meno impegnativo, la gestione degli ospiti al check-in soprattutto sarà più snella. Un alleggerimento che dà speranza». È stato difficile rispettare e far rispettare le restrizioni in vigore in questi mesi? «Con la maggioranza dei clienti non abbiamo avuto problemi, gli italiani e gli europei erano tutti ben informati. Qualche disagio con alcuni extra-europei, arrivati senza super green pass. In quei casi abbiamo perso clienti, alcuni dei quali avevano prenotato suites importanti. Siamo stati ligi, anche se il business ne ha risentito. Orientarsi in mezzo ai decreti, all’altalena delle regole ha reso tutto più faticoso». Criticità che verranno risolte dal primo aprile…«Non del tutto. Per esempio, ci troveremo a dover richiedere ancora il green pass base ai clienti esterni del ristorante, mentre quelli che sono già ospiti della nostra struttura potrebbero sedersi ai tavoli senza doverlo esibire. Forse, noi lo chiederemo ancora a tutti al ristorante. Altrimenti, dovremmo pensare di sistemarli in due sale differenti, ma non è fattibile, troppo alti i costi». Che stagione si aspetta? «Sono ottimista. Lo siamo stati anche nei tempi più bui della pandemia quando abbiamo deciso di non chiudere mai l’hotel, uno dei pochi in tutta Italia rimasto aperto anche in pieno lockdown. Non potevamo chiudere il portone del Majestic. È stata anche una scelta simbolica per la città e un servizio per quelle persone che hanno soggiornato a Bologna per motivi medici, al di là del Covid. Ora, sì, i segnali sono buoni. Abbiamo avuto una buona occupazione con la Fiera del Libro per ragazzi, tanti ospiti arabi. Poi ci sarà il Gran Premio di Imola, il Cosmoprof che ci farà arrivare al completo. E abbiamo prenotazioni per l’estate». Da dove arrivano? «Stiamo ricevendo prenotazioni di nuovo anche dagli australiani. C’è interesse dai tedeschi, dagli inglesi, mancano i russi per ovvi motivi, che per noi rappresentavano una fetta importante di mercato, ma non tanto quanto gli americani, che per fortuna sono tornati».

Micaela Romagnoli, Corriere di Bologna – 30 marzo 2022

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