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Nessun ristoro alle attività per i disagi del Ponte Da Vinci

Sasso Marconi. Così l’assessore alla Mobilità Corsini

Nessun ristoro ad attività o residenti della valle del Reno danneggiati dalla prolungata chiusura del ponte Leonardo da Vinci di Sasso. Lo ha chiarito l’altra mattina l’assessore regionale alla mobilità e trasporti Andrea Corsini in risposta ad una interrogazione con la quale il consigliere Marco Lisei (Fdi) aveva chiesto di fare il punto sullo stato dei progetti e dei lavori di ripristino del ponte chiuso ormai da più di un anno. «Sulla scorta di verifiche già svolte dall’assessorato competente in circostanze analoghe di chiusure di ponti ad oggi non risulta esserci alcuna possibilità di ristoro», ha detto senza giri di parole Corsini che ha così risposto anche alle associazioni di categoria, come Confcommercio-Ascom e Cna che a proposito del blocco del traffico sul ponte che scavalca il Reno a ridosso della cittadina di Marconi avevano chiesto forme di ristoro diretto, ma anche agevolazioni dei pedaggi autostradali.

«Avevamo chiesto alla giunta regionale di valutare l’opportunità di concedere ristori ai residenti e alle attività commerciali martoriate da questo inaccettabile blocco della viabilità», ribadisce Lisei nel prendere atto che ad ora non è prevista alcuna forma di risarcimento relativa ad un disagio e ad un danno economico diretto che si prolungherà fino a quando non verranno conclusi i lavori di rifacimento parziale del ponte. E a questo proposito Corsini ha ricordato che il 9 febbraio il commissario straordinario Eutimio Mucilli ha indetto la conferenza di servizi ‘decisoria’ al fine di acquisire le intese, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e gli assensi previsti dalla normativa per dare il via libera al progetto esecutivo.

«La conferenza dei servizi deve chiudersi entro il prossimo 15 aprile. Dopo di che Anas potrà mettere a punto il progetto esecutivo da affidare quanto prima alla ditta che è già stata individuata -aggiunge il sindaco di Sasso Roberto Parmeggiani. L’obiettivo è quello in più sedi enunciato da Anas, ovvero l’avvio del cantiere entro l’estate entrante. Riguardo l’assenza di possibili ristori non possiamo che prendere atto del pronunciamento regionale». Lisei sottolinea anche la sofferenza delle zone appenniniche indotta dai problemi della viabilità e dalla mancanza di infrastrutture, mentre Corsini pone l’accento sul fatto che «In tempi ridotti sono state svolte molteplici attività. Alcune di queste consentite dalle attuali norme acceleratorie alle quali è stato possibile ricorrere anche grazie alla nomina di un Commissario straordinario, come sollecitato anche dalla Regione».

Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino -18 marzo 2022

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