Il titolare ed ex consigliere comunale: «Decisione presa per motivi personali. Sono dispiaciuto di dire addio a quei momenti»
Finisce un’epoca: dopo 40 anni di servizio ininterrotto – 47 se si conta dai primi vagiti dell’attività di famiglia – Daniele Carella non lavorerà più nel turno notturno tra 22 e le 8 del giorno dopo. E di fatto l’edicola Carella cesserà del tutto di offrire quel servizio ai bolognesi, una perdita inestimabile se si considera soprattutto il presidio virtuoso sul territorio, anche anti-degrado, che veniva offerto dalla presenza della ‘garitta’ di Porta San Vitale, come la chiamava lui nelle sue celebri dirette Facebook a mezzanotte. Da domenica 20 marzo i bolognesi non avranno più uno storico punto di riferimento, quella dell’ex consigliere comunale recordman di presenze a Palazzo d’Accursio è l’unica struttura che offre ancora quel servizio in città. «Purtroppo non posso più lavorare in quelle ore, la decisione ha un carattere strettamente personale – spiega l’ex consigliere comunale al telefono, emozionato –. Mi dispiace molto dire addio a quei momenti, ma l’edicola non chiuderà, anzi: resterà aperta dalle 5 alle 20, sette giorni su sette, con al timone mio figlio Fabrizio. Che però non può coprire due turni, quindi la decisione è quella di terminare con il servizio notturno». Guai però a considerare ‘normale’ qualcosa che è molto di più di un’edicola. «Non saremo mai un’edicola normale – spiega Carella, che attualmente è consigliere d’opposizione al Quartiere Santo Stefano, eletto nei ranghi di Fratelli d’Italia –, è nel dna della nostra famiglia. Rimarremo a essere un importante presidio sul territorio: è una promessa». Innumerevoli gli episodi memorabili che hanno visto come sfondo l’edicola dell’ex consigliere. Lui per garbo non vuole citarne uno in particolare, ma la mente corre veloce. «La mia grande soddisfazione è quella di aver condotto per anni un contesto, aver animato un’agorà che è stata un punto di riferimento per tutti i bolognesi, di qualsiasi estrazione sociale e di qualsiasi appartenenza politica. Dai tempi di Guazzaloca fino a Donini, Merola e Lepore, qui tutti si sono sentiti a casa. Solo l’idea di essere stato di una qualche utilità per la mia comunità già riempie la mia vita di bello». L’edicola, come detto, aprirà il nuovo corso da domenica prossima, il tempo necessario per ultimare gli ultimi accorgimenti – si sta ultimando la posa dei dispositivi di allarme – per renderla perfetta sette giorni su sette, ma con un nuovo orario.
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 14 marzo 2022
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