L’appello di Terziario Donna Confcommercio: «Bisogna sostenere l’imprenditoria femminile». In regione le aziende rosa sono il 20%
«Correva l’anno 1969 quando a Bologna è stato aperto il primo asilo nido comunale. All’inizio degli anni ’90, invece, le prime case per non subire violenza, sostenute da fondi comunali. E sempre qui, nel nostro territorio, vantiamo la prima nomina in una giunta con delega ‘ai problemi della donna’, nel 1956». Seppur «ci sia ancora tanta strada da fare» sotto le due Torri i traguardi ‘rosa’ non sono pochi. E, non a caso, è proprio con la tappa bolognese che prende il via ‘L’impresa è donna’, la roadmap organizzata da Terziario Donna Confcommercio, nata per promuovere l’uguaglianza di genere e offrire riflessioni sulle principali questioni che riguardano le imprenditrici. Come una vera e propria mappa, l’iniziativa toccherà diversi territori in tutto lo Stivale, per un totale di cinque convegni: il primo – tenutosi ieri nella sede di Ascom, alla presenza di una ricca platea di ospiti – ha riguardato l’analisi dell’Indagine sulle imprese del Terziario, svolta in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio ‘Guglielmo Tagliacarne’ di Roma. Come evidenziato dalla ricerca, in Emilia-Romagna le imprese femminili sono 94.415, pari al 20,9% della base produttiva regionale: di queste, oltre 20mila si concentrano a Bologna. Ma non solo: se la forte connotazione terziaria delle imprese femminili emerge nel quadro nazionale (51,8%), questa è ancora più accentuata in Emilia-Romagna (58%). Così come la presenza nel commercio (in Italia 23,5%, in Emilia-Romagna 24,3%), nelle attività di alloggio e ristorazione (rispettivamente 29,3% e 30,7%), nei servizi alle imprese (26,5% e 29,7%) e nella sanità e assistenza sociale (37,3% e 38,1%). «È necessario che le condizioni siano le stesse per tutti – sottolinea Anna Lapini, presidente di Terziario Donna Confcommercio -. Sostenere l’imprenditoria femminile significa creare un contesto di partenza nel quale le donne possano avere accesso alle risorse necessarie a trovare nella società il posto che desiderano». «Oggi parliamo di parità ma è la competenza quella che vince: facciamo leva su questo – dice Donatella Bellini, presidente Terziario Donna Confcommercio Bologna – . Un pensiero sicuramente va all’Ucraina dove le donne, come sempre nei momenti di emergenza, sono in prima linea, occupandosi di anziani e bambini». In collegamento da remoto, la Ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti: «Il Pnrr prevede 400 milioni di euro a sostegno dell’imprenditoria femminile: premiare le imprese che promuovono un coinvolgimento delle donne è oggi uno degli assi di sviluppo del governo ed un aspetto per noi centrale affinché le lavoratrici possano competere». Così anche il governatore Stefano Bonaccini: «Sarà necessario fornire gli strumenti giusti a chi desidera investire, così come implementare la rete welfare: ancora oggi, nell’ambito domestico, le donne sono costrette a un carico di lavoro superiore rispetto a quello maschile».
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