«Tagli all’Iva anche per rilanciare i consumi. Molti grossisti in difficoltà»
Allarga le braccia: «L’aumento dei costi sta mettendo a dura prova tutta la filiera ortofrutticola, occorrono interventi rapidi, perché così la situazione è insostenibile». Valentino Di Pisa, bolognese, è il presidente di Fedagromercati, la federazione nazionale dei grossisti ortofrutticoli all’interno dei centri agroalimentari; rappresenta circa 700 aziende che lavorano nei 26 più grandi mercati del panorama italiano. Di Pisa, è preoccupato? «Tutta la filiera ortofrutticola è investita da questi aumenti, dalla produzione alla distribuzione, passando per le fasi intermedie che prevedono la conservazione dei prodotti. Si tratta di processi che necessitano di tanta energia e quindi i rincari impattano sui risultati economici». Il problema sono solo le bollette? «No, ci sono anche i prezzi delle materie prime che sono schizzati alle stelle. Penso ad esempio a imballaggi, pallet, cassette per la frutta e plastica, oltre alle spese per i trasporti, cresciuti sensibilmente». Come sta il vostro settore? «Abbiamo reagito bene alla crisi provocata dalla pandemia, dimostrando di rispondere bene alle esigenze dei clienti. II primo anno del Covid i consumi sono anche aumentati, poi nel 2021 si sono stabilizzati e via via sono calati negli ultimi mesi fino a ora». Aumentate i prezzi. «Tutti questi costi sono solo a carico nostro, perché rispondendo unicamente alla legge della domanda e dell’offerta del mercato non abbiamo possibilità di applicare logiche industriali nella formazione dei prezzi». E quindi? «Noi facciamo un servizio essenziale, distribuendo prodotti freschi ai cittadini. Abbiamo chiesto al governo diverse cose, oltre a un intervento complessivo sul problema bollete». Le elenchi. «Azzeramento degli oneri di sistema sulle accise dei costi energetici, l’azzeramento dell’Iva sui consumi della filiera ortofrutticola, intervento che riguarda le imprese, e infine azzeramento Iva sull’ortofrutta come avvenuto in Francia e Polonia, per favorirne appunto i consumi da parte dei cittadini». Può bastare? «E’ un aiuto a tante imprese del nostro settore che sono in difficoltà: abbiamo calcolato che nel 2022 i rincari della sola energia provocheranno maggiori costi per loro pari a 30 milioni di euro. Numeri enormi».
Matteo Naccari, Il Resto del Carlino 23 febbraio 2022
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