Sasso Marconi, Castagnoli e Montaguti (Ascom): «In questo frangente servono massima efficienza e trasparenza»
«C’è il ponte Leonardo chiuso da un anno senza che ci sia una data per l’inizio dei lavori. C’è il ponte di Vizzano chiuso per lavori, c’è la bretella Sasso-Cinque Cerri sbarrata e due vallate bloccate senza sapere fino a quando». Gianluca Castagnoli, presidente di Confcommercio Ascom di Sasso Marconi pochi giorni fa insieme al vicepresidente provinciale Medardo Montaguti ha dato voce allo sconcerto del mondo produttivo di Sasso, ma anche dei territori vicini, per il prolungarsi sine die di una situazione di blocco.
«Dopo 12 mesi ci saremmo francamente aspettati di più dell’approvazione del progetto di massima di manutenzione straordinaria del ponte. Siamo ancora indietro ed è naturale pensare che se qualcuno si fosse preoccupato prima della situazione di degrado strutturale segnalato già da anni, forse non ci troveremmo a questo punto», aggiunge Castagnoli che ricorda come la sua associazione avesse evidenziato l’esigenza di accelerare lavori e riapertura, visti i disagi e le difficoltà con le quali le aziende si devono quotidianamente confrontare, visto anche lo stato di pandemia e le fragilità strutturali della montagna, dove è già più difficile fare impresa in tempi normali.
Da qui la richiesta di un maggior coinvolgimento delle associazioni di categoria imprenditoriali: «In questo frangente servono al massimo grado efficienza e trasparenza. Con un coinvolgimento nelle fasi procedurali successive al fine di gestire al meglio, in maniera condivisa, l’impatto che i lavori avranno sul territorio, e questo nell’interesse di tutti», suggerisce Montaguti a proposito della fase che si potrebbe aprire al termine dell’estate e alla fase operativa del cantiere che si svolgerà nella sostanza sopra e sotto il ponte attualmente chiuso, ma anche nelle due testate che corrispondono ad altrettante rotatorie sulle quali si prevede una variazione del senso di circolazione per evitare ulteriori blocchi o rallentamenti.
«Si fa sentire la crisi e si fa sentire l’effetto delle difficoltà di accesso. E’ chiaro che chi scende dalla vallata del Setta oggi se deve comprare anche solo un pennello o un maglione, fa quasi prima ad arrivare a Casalecchio, che fare tutto il periplo per arrivare in paese» conclude Castagnoli che rinnova la speranza che la struttura commissariale dia una svolta alla lentezza dell’iter e che da parte degli enti locali si faccia di tutto per risolvere la situazione attraverso un confronto costante con le categorie più coinvolte.
di g.m., il Resto del Carlino, 9 febbraio 2022
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