Il coordinamento dell’Emilia-Romagna annuncia una giornata di sciopero
«È importante farci sentire. Altrimenti il servizio sarà compromesso, chiuderanno sempre più strutture e a pagare il conto saranno gli utenti». Anche il gruppo Sogese – che comprende oltre una dozzina di impianti nel territorio bolognese – e la piscina dello Spiraglio in via del Carpentiere aderiscono alla giornata di mobilitazione per le piscine domenica.
L’obiettivo è condiviso: alzare l’attenzione in un momento di difficoltà per tutto il settore, chiedendo più considerazione alle istituzioni e un sostegno economico concreto, senza però chiudere i battenti. Il circuito di strutture comunali, infatti, punta sulla strada del dialogo e della mediazione.
«Dobbiamo dire che da parte del Comune fin’ora c’è stata collaborazione, quindi non ci sembrava giusto dare vita a uno stop netto e chiudere domenica – comunicano dal gruppo Sogese –. La situazione però è insostenibile: le spese non si contano più. Le piscine avevano costi già alti, che ora sono più che raddoppiati».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maurizio Monaco dello Spiraglio: «Oltre al calo degli ingressi e la paura diffusa al momento con la ripartenza, si aggiungono i costi esponenziali delle bollette. Non si parla più di margine aziendale, la vita è diventata veramente pesante: lo sarebbe anche se ci fossero gli ingressi del periodo pre-Covid, immaginiamo adesso… A dicembre 2019, la bolletta del gas segnava 8.200 euro; lo stesso mese, due anni dopo, segna 22mila euro».
«Vogliamo far sentire la nostra voce – conclude Monaco –, non possiamo fare altrimenti: ecco perché abbiamo ridotto gli orari di apertura. Inoltre ci sono tantissimi istruttori a casa, per non parlare dei contagi. Un tavolo di dialogo è stato intavolato, speriamo bene…».
Francesco Moroni, Il Resto del Carlino – 3 febbraio 2022
