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Bologna, mobilità più green. E per le auto elettriche 170 colonnine entro l’anno

Contro l’inquinamento la grande scommessa è quella dei veicoli ecologici. La città raddoppierà le ricariche: “Ma l’Emilia è già tra le prime in Italia”

Gli ultimi dati disponibili, aggiornati ad un paio di mesi fa, ne contano circa una novantina. Entro la fine di quest’anno il numero dovrebbe quasi raddoppiare, arrivando a quota 170. E a tendere aumenterà ancora, fino a raggiungere In futuro quel rapporto di «un punto di ricarica ogni mille abitanti» indicato come linea di indirizzo nel decreto Semplificazioni del 2020: per Bologna il calcolo è presto fatto, ed equivale ad un totale di 380 colonnine per auto elettriche sparse su tutta la città.

Insomma: l’infrastruttura sta iniziando a prendere piede. Niente di paragonabile, almeno per il momento, alle aree più evolute dell’Europa (Norvegia in primis), rispetto alle quali il nostro Paese sconta un ritardo impietoso. «Ma l’Emilia-Romagna e il suo capoluogo sono ai primi posti in Italia in quanto a numero di punti di ricarica – spiega Leonardo Setti, docente di Energie rinnovabili e pianificazione energetica all’Università e presidente del Centro pe le comunità solari – ad oggi il rapporto tra colonnine e auto presenti sul territorio è più o meno adeguato».

Stando agli ultimi dati dell’ACI, aggiornati all’inizio dello scorso anno, Bologna è il capoluogo con il parco veicolare più “green” della Penisola, dal momento che il 5% delle sue auto è composto da veicoli ibridi o elettrici. La stragrande maggioranza rientra però nella prima categoria: considerando soltanto le vetture pienamente elettriche, infatti, il comune felsineo perde diverse posizioni in classifica.

Il censimento di fine 2020 parla di 421 auto elettriche a Bologna (0,20% del totale), un migliaio in tutta la provincia e 3.522 in regione. Numeri ormai datati, vista la velocità con cui si sta espandendo il mercato «I clienti hanno sviluppato una sensibilità ecologica importante», testimonia Pietro Maresca, presidente della Federauto Confcommercio Ascom Bologna – ma comunque contenuti. Soprattutto se si pensa che l’obiettivo di neutralità carbonica al 2030, oltre che dall’elettrificazione del trasporto pubblico locale, passa anche dall’incentivazione del «passaggio all’elettrico dei mezzi privati – spiega Valentina Orioli, assessore alla Mobilità del Comune di Bologna – da raggiungere attraverso la progressiva limitazione degli ingressi in Ztl delle auto più inquinanti e il potenziamento delle infrastrutture di ricarica».

A fine ottobre sul territorio si contavano 90 colonnine, per un totale di 165 stalli per la ricarica, e nel corso del 2022 la società Be Charge dovrebbe completare l’installazione di altre 80 stazioni di ricarica. «Ma il tema è presente in tutti i progetti infrastrutturali, come nel Passante di nuova generazione». Non si tratta soltanto di quante colonnine vengono installate, ma anche di quali. Lo sa bene Marco Scapoli, che lo scorso novembre nel Comune di Valsamoggia ha inaugurato la prima Ev Station, stazione ad alta potenza. «Significa che, invece delle ore necessarie con le normali colonnine, per una ricarica completa bastano poche decine di minuti. Intanto è possibile prendere un caffé o mangiare al nostro ristorante. Siamo stati i primi in Italia ad offrire questo tipo di servizio, contiamo di inaugurare entro l’anno una seconda stazione a Zola Predosa e poi una terza sempre nel bolognese».

Questo non significa, tuttavia, che installeremo solo colonnine ultraveloci. «In Norvegia, che è il paese con la più alta penetrazione di auto elettriche, i punti di ricarica a bassa potenza sono l’80% del totale – continua Setti – diciamo che le colonnine fast vengono utilizzate da chi è in viaggio. Nel quotidiano, invece, un automobilista si abitua a utilizzare le colonnine lente e difficilmente si ritrova con la batteria scarica».

Il docente parla anche per esperienza personale, dal momento che guida una vettura elettrica da sei anni: «All’inizio può essere difficoltoso, ma dopo due o tre mesi ci si prende la mano e si capisce quanto è conveniente. La rete si sta ingrandendo: per installare una colonnina a Bologna sono sufficienti alcune settimane. Come Centro per le comunità solari ne abbiamo già realizzati nove».

di Marcello Radigheri, La Repubblica Bologna, 27 gennaio 2022

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