Michele Brambilla. Qualcosa di assurdo sta succedendo da qualche tempo nel nostro Paese
La situazione generale pareva volgere al meglio. Abbiamo da un anno un governo stimato e ascoltato in tutto il mondo, abbiamo da spendere i miliardi concessi dall’Europa. L’economia è cresciuta, nel 2021, come mai era cresciuta da tempo immemorabile. La stragrande maggioranza dei cittadini è vaccinata e il virus stesso ha perso forza: le terapie intensive sono piene solo di No vax. Eppure, le città sono vuote. È tornata la paura, ma questa volta è davvero irrazionale e surreale. Le uniche code che si vedono in giro sono quelle alle farmacie per fare i tamponi.
Le città sono vuote e non è del tutto chiaro il motivo. O meglio è chiaro: è la paura che ci fa restare in casa. Ma non è chiaro il motivo per cui abbiamo paura. Ne parliamo anche nell’editoriale. Vuote le strade e le piazze, vuoti i bar e i ristoranti, vuoti gli alberghi, vuote le tasche degli italiani colpiti da una raffica di aumenti del tutto inspiegabile e senza precedenti. Così siamo tornati in contrazione. Di questa situazione siamo tutti responsabili. Anzi colpevoli. Colpevoli noi cittadini che continuiamo ad avere una paura che non ha più alcuna ragion d’essere. Siamo appunto quasi tutti vaccinati e il pericolo di star molto male o di morire è ormai pari a quello di una qualsiasi influenza stagionale. Ma forse che gli anni scorsi ci chiudevamo in casa per l’influenza? Colpevoli quei media che continuano a seminare il terrore, e mi permetto di dire che noi non siamo fra questi. Ieri ho visto un’intervista a uno specialista che spiegava perché Omicron è la fine della pandemia, ma aggiungeva: attenzione, a ottobre potrebbe arrivare una variante feroce. Potrebbe. Potrebbe anche venirmi un cancro, o un infarto, o un Tir addosso in autostrada.
Colpevole quel sistema ormai perverso, ormai diabolico di bollettini quotidiani e di interviste a virologi che in tv ripetono sempre le stesse cose, anzi le stesse banalità, ormai. Colpevole il governo che continua a imporre norme che non hanno più alcun senso: milioni di tamponi utili solo a gonfiare il conto in banca di qualcuno, e micidiali quarantene che inchiodano decine di persone venute forse a contatto con uno che è positivo e sta benissimo. Le città sono vuote non solo perché la gente ha paura di contagiarsi, ma anche perché ha paura di entrare a contatto con un contagiato e di finire quindi in quarantena. La paura. È come se ci avesse ormai sedotti e resi schiavi. La paura che ci prese due anni fa, quando si parlava di un virus sconosciuto (e tutto ciò che è sconosciuto fa paura), la paura che ci prendeva alla gola vedendo i camion dell’esercito che portavano via le bare, ecco, quella paura s’è fatta padrona. Ma mai come in questo caso vale il detto secondo il quale la paura è fatta di niente.
Michele Barmbilla, QN -Il Resto del Carlino -20 gennaio 2022
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