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Intervista a Celso De Scrilli: «Hotel in crisi servono aiuti concreti»

Il Presidente di Federalberghi: “Qui chiudiamo, il Comune aiuti gli Hotel”

«Tra prime scadenze di inizio anno, lockdown di fatto e il baratro dei fatturati ormai abbiamo una situazione insostenibile: chiediamo aiuto al Comune». Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi Bologna, si fa portatore dell’acuto grido di dolore della sua categoria, massacrata economicamente, per ovvi motivi, dalla quarta ondata della pandemia Covid. Non che le precedenti tornate fossero state un passeggiata. «E ora siamo tornati alle condizioni di quando eravamo in lockdown vero – ammette sconsolato De Scrilli -, la situazione è da tempo insostenibile».

Dopo le Festività è tutto rimasto immobile? «Dall’inizio di dicembre abbiamo avuto i crolli nei weekend e si è fermato tutto il business travel, negli hotel sono occupate due, tre camere massimo cinque camere. Dal punto di vista economico per gli alberghi la situazione è peggio dell’anno scorso, le aziende vengono da due anni di crisi nera. Si sta provando a resistere a gennaio e febbraio mesi, questi primi due mesi dell’anno dove però ci sono un sacco di scadenze, dal canone Rai alla Siae, e c’è gente che non riesce a versare normali imposte». Federalberghi chiede quindi un aiuto all’amministrazione? «Come l’anno scorso. Un sconto sulla tassa dei rifiuti, la Tari, fine a fine anno, o la proroga del pagamento a fine anno della tassa di soggiorno sarebbero un aiuto concreto. Ripeto, gli alberghi non riescono oggi nemmeno a pagare gli stipendi, lo spostamento delle finestre di pagamento di aprile e giugno per la tassa di soggiorno aiuterebbe». Avete già registrato delle chiusure? «Molti alberghi stanno chiudendo, altri hanno già chiuso.

Dall’inizio del 2022 registriamo già una decina di associati che hanno sospeso la loro attività. Si spera di riaprire non appena le cose andranno meglio, non vogliamo nemmeno pensare a delle chiusure definitive. La botta è micidiale: il fatturato è giù del 70% se confrontiamo questo periodo al 2020 e anche al al 2021. Se invece torniamo al 2019 arriviamo a zero». La speranza è che le fiere riprendano al più presto? «Sono state spostate, chiediamo un aiuto almeno fino a quando non ripartiranno. Non è stata nemmeno rinnovata la cassa integrazione, non c’è liquidità: è un grido di dolore. E le racconto un’altra situazione assurda». Quale? «Chi arriva dai Paesi dell’Est ed è vaccinato non può pernottare, perché il loro vaccino qui non è riconosciuto e quindi non hanno il super Green pass. Anche questo incide. La speranza è che tutto questo finisca presto, e che tutti quanti corrano a vaccinarsi: se si ferma l’economia di un Paese non si vive più».

Paolo Rosato, Il Resto del Carlino -19 gennaio 2022

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