Il grido d’allarme di Tonelli: «Servono aiuti subito. Siamo andati bene fino al 10 dicembre poi con il timore di Omicron la discesa dei consumi è stata impressionante»
Le svendite sono partite ma nei negozi non c’è nessuno, come c’è il deserto nei ristoranti e lungo le strade del centro storico (e non solo).
Sembra essere tornati esattamente a un anno fa. «E’ andata bene fino al 10 dicembre poi, specialmente in queste ultime settimane, la contrazione dei consumi è impressionante. Si vede anche dal fatto che non c’è gente in giro. C’è il lockdown anche se nessuno lo ha imposto», sottolinea Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna.
Quali sono i settori che stanno soffrendo maggiormente? «Nel centro storico tutti registrano un 40 per cento in meno nel fatturato, in provincia va peggio: gli alberghi perdono l’80 per cento e tutto il settore convegni, congressi, guide turistiche addirittura il 90 per cento. Tutto il settore legato al turismo è al collasso».
Quali sono le aspettative? «Secondo le previsioni la sofferenza ci sarà non solo per tutto questo mese ma anche per febbraio. A marzo ci auguriamo che l’epidemia rallenti, ma la situazione è già di fortissima difficoltà per le aziende e a rischio ci sono 10mila posti di lavoro se non ci sarà subito una reazione da parte del Governo».
Quali sono le misure più urgenti per arginare la crisi? «Intanto occorre il prolungamento retroattivo della cassa integrazione Covid che è scaduta a dicembre. Noi chiediamo al Governo, anche a nome del presidente Enrico Postacchini, che ci sia un intervento immediato in tal senso e che la cassa integrazione sia estesa a tutti i settori. Gli albergatori sono disperati. Sempre all’esecutivo vorremmo anche suggerire di valutare uno scostamento di bilancio almeno per i primi tre mesi dell’anno e di reinvestire gli extra gettiti delle società energetiche in sgravi per le imprese che sono in difficoltà».
Le istituzioni locali come possono dare una mano? «La Regione potrebbe proseguire nel sostegno con bandi destinati ai ristori, mentre i Comuni, a iniziare da quello di Bologna, potrebbe pensare di ridurre del 50 per cento la Tari (la tassa sui rifiuti) e per bar e ristoranti decidere per la gratuità della Tosap (la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche). Però voglio essere anche positivo, altrimenti con il solo pessimismo non si va da nessuna parte». Ha ragione.
Quali strategie si possono mettere in campo? «Bisogna che iniziamo a lavorare da subito, tutti ma proprio tutti, insieme per far sì che si metta in piedi al miglior Pasqua possibile, perché noi siamo convinti che da lì si riparta. Tanto per fare un esempio, Bologna è una città d’arte, favoriamo da questo settore la ripartenza con iniziative promozionali ancorate a mostra di grande prestigioso e che possono attirare molto pubblico come quella del Canova e quella su Dalla. Faremmo ripatire tutti il settore del turismo che è uno di quelli maggiormente penalizzati dalla situazione pandemica».
Monica Raschi, Il Resto del Carlino – 16 gennaio 2022
Comune e commercianti insieme per l’area nel cuore del centro: «Valorizziamo i negozi storici e favoriamo l’insediamento di nuove realtà»