Ecco perché tutta la città viene coinvolta anche se, quest’anno, uno storico appuntamento come quello della rassegna all’interno del Loggiato Monumentale della Chiesa di San Giovanni in Monte, in via Santo Stefano 27, non si terrà (è stato rimandato al 2022): il suo spirito sarà trasferito alla Chiesa Gesù Buon Pastore, in via Martiri di Monte Sole 10, dove una mostra di presepi è stata allestita dagli amici dell’associazione ‘Amici del Presepio di Bologna’, fino al 2 gennaio. Partendo dal centro, si inizia dal cortile d’onore di Palazzo d’Accursio, dove è esposto il presepio in sagome di legno ispirato alle figure di Wolfango, e si prosegue verso la Basilica di Santo Stefano, dov’è conservato l’Adorazione dei Magi, il più antico presepe al mondo e il più grande d’Italia, per giungere fino all’Adorazione dei Magi e dei Pastori della Chiesa di San Procolo. Statuette al Museo Davia Bargellini e Museo della Beata Vergine di San Luca (fino al 16 gennaio) e nella Basilica di San Petronio, dove è conservato il grande presepio monumentale, con figure a grandezza naturale di Luigi E. Mattei e, nella Basilica di San Domenico, dove si ammirano i presepi di Bartolomeo Cesi nella Cappella Maggiore e quello di Alfonso Lombardi.
In via Zamboni, nella Chiesa di San Giacomo Maggiore, è visitabile il presepe di Cesarino Vincenzi e nella Chiesa di Santa Maria della Pioggia, dove sono conservate diverse opere di Ludovico Carracci, è in mostra un bel presepe in legno. Statuette. Presepi storici della tradizione bolognese è l’esposizione a Casa Saraceni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio, della raccolta di statuette da presepio dei secoli XVIII-XIX, rivestite da vivace e brillante policromia, realizzate in terracotta da artisti bolognesi nella seconda metà del Settecento e agli inizi dell’Ottocento, provengono da collezioni storiche bolognesi, come quelle della famiglia Baiesi e della famiglia Zacchia-Rondinini.
Inseguendo la passione per questa arte religiosa si arriva anche in Appennino, dove si può unire l’escursione alla visita. Destinazione Porretta Terme, dove un presepe meccanico «monumentale» lascerà affascinati. E infatti dall’anno 2000 che Leonardo Antonelli, per la parte scenica, e Francesco Mascagni, per la parte elettronica, con tutti gli effetti luce collegati, hanno iniziato a costruire nell’interrato della chiesa dei Cappuccini il Presepe, dei frati, rivisitando con passione e pazienza la vita dei villaggi ai tempi di Gesù. A Sasso Marconi, alla Fattoria Zivieri, non da ultimo il Presepe dei commercianti di Ascom.
Benedetta Cucci, Il Resto del Carlino, 23 dicembre 2021