Interviste a Celso De Scrilli: «Rischio di nuove cancellazioni» e a Giovanni Trombetti: «Sempre richiesto l’Appennino»
Celso De Scrilli, presidente Federalberghi Bologna: «Rischio di nuove cancellazioni»
Qual è la situazione nel settore? «Se mi avesse chiamato quindici giorni fa le avrei detto cose totalmente diverse. Invece adesso la situazione è totalmente cambiata, siamo anche in attesa di capire le decisioni della cabina di regia del governo. Gli alberghi sono sicuramente in difficoltà». Che percentuale di prenotazione avete? «In città siamo al 50%, con il rischio concreto che molti cancellino i loro pernottamenti all’ultimo minuto, visto che adesso questa possibilità è ben presente nelle prenotazioni. Vedremo, sono momenti non semplici per tutto il settore, siamo a un meno 50-60% di incassi rispetto al 2019, qualcosa in più rispetto al catastrofico meno 80% dell’anno scorso rispetto al pre pandemia». Anche per i cenoni c’è stata la batosta? «Sicuramente, un altro comparto che sta incidendo. Poi ci sono le cene aziendali, quelle si sono più che dimezzate rispetto al periodo prima del virus, tante persone per paura le hanno disdette oppure non le hanno organizzate affatto. Anche lì, si spera che quello che è stato prenotato per il periodo dopo Natale non sali ancora». Si parla spesso di piccole e medio-piccole strutture alberghiere a rischio chiusura, specie in città. Qual è la situazione? «La difficoltà c’è, ma è anche vero che è un mercato sempre attivo, in molti sperano di vendere, quindi c’è anche una ricerca in quel senso». I costi fissi stanno stritolando le attività? «Chiaramente. Dal caro bollette fino al personale, per dire, l’energia elettrica costa tre volte in più rispetto al 2019. E a fronte di questi rincari uno si trova l’albergo vuoto per il Covid, come si fa? Sono costi fissi insostenibili, pensi anche all’Imu per chi è proprietario. Tutte cose che se non si incassa mettono in grandissima difficoltà tutto un settore. L’anno scorso speravamo che fosse l’ultimo giro, invece si ritroviamo ancora in queste condizioni tragiche. Speriamo di uscirne al più presto, e confidiamo in buone decisioni da parte del governo».
Giovanni Trombetti, presidente Bologna Welcome: «Sempre richiesto l’Appennino»
La città è pronta a sostenere i turisti che ci saranno anche in questo periodo difficilissimo? «Noi siamo prontissimi, ovviamente con la situazione attuale riscontriamo un atteggiamento da last second da parte dei turisti. La voglia di spostarsi c’è sempre, noi cerchiamo di dare un supporto a più livelli». Come? «Abbiamo lanciato la Bologna Christmas Card a 15 euro che è molto utilizzata, l’abbiamo fatto con una comunicazione urbi et orbi. In città ci sono molte mostre, per esempio quella sul Canova sta andando bene, quindi le possibilità per i turisti sono tante. E poi c’è l’Appennino che come al solito tira». Come stanno andando le prenotazioni? «II cosiddetto ‘bianco’ funziona bene, le persone scelgono il nostro Appennino e la montagna per le ferie e le strutture registrano buoni numeri. Chiaramente, anche in prospettica Capodanno, ben diversa è la situazione in città. Ma non abbiamo ancora numeri certi, vedremo se dopo le decisioni del governo ci saranno cancellazioni e come si muoverà lo scenario». Poi c’è il post festività, quali prospettive ci sono? «Si aprirà una bella stagione sulla quale ovviamente stiamo già lavorando, penso a gennaio e febbraio e a grandi eventi come Art City, per esempio. E poi ci sono i portici, rispetto ai quali come Bologna Welcome stiamo già preparando dei percorsi speciali per la primavera». Saranno inclusi i dodici tratti candidati? «Esattamente. Partiremo con quattro percorsi, poi l’idea è di allargare mano a mano l’offerta, sarà importante avere anche il feedback da parte di chi parteciperà».
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino -22 dicembre 2021
Comune e commercianti insieme per l’area nel cuore del centro: «Valorizziamo i negozi storici e favoriamo l’insediamento di nuove realtà»