Alla sua Cesoia vip e politici
Per cinquant’anni ha fatto scoprire ai bolognesi i sapori intensi e autentici del centro-Italia: l’agnello, l’amatriciana, le puntarelle, gli impareggiabili carciofi cotti e crudi, l’olio buono. Sempre accompagnati dal suo sorriso pacioso e da una premurosa accoglienza che ormai è in via di estinzione. Pietro Montanari è morto ieri per una grave malattia, a 84 anni, nella sua Spoleto, dove era tornato da qualche anno dopo una lunga e fortunata carriera di ristoratore sotto le Due Torri. La trattoria da Pietro, in via Falegnami, fu il suo primo locale nel 1962, prima del passaggio nel ristorante che lo rese celebre: La Cesoia, in via Massarenti. Vi rimase dal 1973 al 2013, tra clienti indimenticabili.
Lucio Dalla che riusciva sempre a farsi preparare qualche ghiottoneria fuori menù. Francesco Guccini che arrivava a piedi da via Paolo Fabbri 43 ed era attentissimo al vino. Generazioni di Gazzoni, dall’Idrolitina fino al Bologna beffato da calciopoli. Non si contavano i luminari del Pietro Montanari nel suo ristorante con Lucio Dalla Sant’Orsola che non lesinavano in tartufo e champagne. Sindaci e papaveri del Pci-Pds-Ds battibeccavano a tavola con i dirimpettai democristiani, spartendosi presidenze e appalti. E poi Clay Regazzoni e Francis Ford Coppola, Tognazzi e Pupi Avati, Gianni Agnelli, Pavarotti, Napolitano. E l’avvocato Porelli che comprava e vendeva spilungoni milionari per la sua Virtus con trattative bellicose.
Pietro esordì a 13 anni come lavapiatti all’hotel Quirinale di Roma. II servizio militare lo spedì a Bologna, mensa ufficiali di via Marsala, strappandolo ai fornelli di Giggi Fazi in zona Via Veneto, il locale della dolce vita, di Fellini e Flaiano, Liz Taylor e Anna Magnani, Soraya e lo Scià esiliato. Pietro non lasciò più Bologna, per 52 anni. Memorabili certe serate alla Cesoia. Come quel capodanno con Renzo Arbore e tutto il gruppo di Quelli della notte, finito alle 5 del mattino con la dispensa vuota. Erano anni d’oro, non solo per i ristoratori. Pietro si prese anche la Cesarina, in via Santo Stefano. La gestisce tuttora il figlio Massimo, vicepresidente dei ristoratori Ascom. In cucina un altro Pietro Montanari, il figlio di Massimo, cuoco talentuoso. I funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 nella chiesa di Eggi, una frazioncina di Spoleto.
Mauro Bassini, Il Resto del Carlino -7 dicembre 2021
Le associazioni: “Vanno forte i prodotti della tradizione. Giusto comprare nei nostri negozi di prossimità, aspetto che dà linfa vitale a quartieri e territorio”