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Cena di solidarietà. A tavola 540 cuori d’oro

Successo dell’iniziativa di Confcommercio Ascom. Il Ricavato andrà al progetto di Fondazione Sant’Orsola per il Reparto di Oncologia

C’è chi sceglie nel menù il suo piatto preferito, chi aspetta gli amici fuori dal locale impaziente di entrare e chi, una volta arrivato in cassa, sorride. L’atmosfera, sebbene apparentemente simile a quella che ogni sera colora i ristoranti della città, nascondeva – nella serata di giovedì scorso – una luce diversa. L’iniziativa di Confcommercio Ascom ‘Bologna cena per il Sant’Orsola’, infatti, è stata capace anche quest’anno di tradurre la generosità nella protagonista indiscussa del territorio, dove decine di ristoranti in tutta la provincia hanno deciso di schierarsi in prima fila per partecipare alla serata benefica, il cui ricavato è stato devoluto a sostegno del progetto di Fondazione Sant’Orsola per ristrutturare il reparto di Oncologia del Policlinico.

Come un grande mosaico solidale, scomposto in diversi loca Il titolare: «Come lo scorso anno abbiamo aderito immediatamente» li, le donazioni di ristoratori e clienti hanno voluto lanciare un messaggio di speranza: la grande richiesta da parte dei cittadini ha fatto sì che il numero dei posti messi a disposizione dai locali si ampliasse da 495 a 540. «Abbiamo aderito all’evento, così come l’anno scorso, senza pensarci due volte – spiega Fabio Biagi, del ristorante Biagi in via Saragozza -. La Fondazione Sant’Orsola ha scelto di venire incontro anche a noi ristoratori fin dall’anno scorso, aiutando le persone a sconfiggere un blocco mentale dovuto alla paura di uscire. Ora che questo timore si è ridotto grazie al vaccino e alle cure dei medici, mi sembra più che corretto che anche il nostro aiuto vada incontro a loro: si tratta, infatti, di una realtà speciale, il cui operato è fondamentale».

Nella lunga lista dei ristoranti che giovedì hanno aderito all’iniziativa, anche Vivo Vottero, in viale Silvani. «Ci siamo, perché sarebbe impossibile non esserci: noi bolognesi, e non solo, conosciamo l’importanza e l’altissima qualità del lavoro sanitario svolto dal Sant’Orsola, e il grande rapporto umano che il personale sanitario sa creare con il paziente nel reparto di Oncologia – sottolineano Licia Mazzoni e Vincenzo Vottero -. Inizialmente avevamo messo a disposizione dieci posti, ma la grande adesione ci ha spinto ad aumentare il numero a più di venti, interamente occupati da clienti che, come noi, sono entusiasti di partecipare alla raccolta fondi».

Altri 27 posti sono stati apparecchiati all’osteria Buca Manzoni: «La solidarietà deve guardare al futuro – aggiunge il personale del ristorante -. È una buona causa dove la città risponde ‘presente’ all’appello e lo fa con grande calore. La beneficienza è uno strumento utile e capace di raccogliere intorno a un obiettivo comune più persone e dove i ristoranti del territorio, per la stessa causa, fanno squadra».

Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino – 6 dicembre 2021

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