Il ristoratore Vottero teme limitazioni. Giovetti (Silb): «Importante restare aperti» L’assessora Li Calzi: «Guardia alta». E tutti sperano nel Super Green pass
Il Super Green pass è una soluzione anti-chiusure. Così viene letta la stretta del governo per i non vaccinati sia dai ristoratori, sia da gestori dei locali notturni freschi di riapertura. E pure l’assessora alla Sport, Roberta Li Calzi, è soddisfatta per il settore che rappresenta: «In questo momento di risalita dei contagi anche nella nostra città, valuto positivamente l’inserimento del Green pass ‘rafforzato’ anche per i luoghi sportivi. Sappiamo che il rischio zero non esiste, soprattutto negli sport di contatto e negli ambienti chiusi, quindi è molto importante attenersi alle regole di sicurezza e non abbassare la guardia».
Resta, però, l’altra faccia della medaglia: lo spettro della zona gialla. Che se gialla sarà, comunque, porterà limitazioni difficilmente sopportabili per quei settori che già sono stati costretti a continui stop and go. Vincenzo Vottero, presidente dei ristoratori Ascom-Bologna e titolare del ristorante Vivo, plaude all’iniziativa del governo, sebbene resti critico sul fatto che tocchi ai locali verificare il certificato verde. In ogni caso, «se il certificato rafforzato serve a non chiudere, va bene. Questa misura può aiutarci a mantenere sempre aperto».
Ma, su un eventuale cambio di colore, «resta comunque il timore di piombare nell’incubo dell’anno scorso. Senza contare che, così, chi ha paura, non esce più di casa», avverte. Infine, il rischio del ritorno a una giungla di regole con la limitazione dei posti a tavola, stando alle vecchie regole, per Natale e il boom delle cene aziendali non aiuterebbe. «L’anno scorso ho perso 400mila euro di fatturato. Lo Stato mi ha ridato solo 37mila euro», dice Vottero. Insomma, se da un lato si tira un sospiro di sollievo, dall’altra tornare sulla giostra dei colori è una prospettiva poco allettante.
Giovetti che gestisce la discoteca Cubò in vicolo Sampieri ha riaperto da un mese, dopo 20 mesi di stop. «Già sapere che col giallo non dovremo chiudere – come si ventilava – è un’ottima notizia. È un premio per chi si vaccina, ma salvaguarda anche noi», è il ragionamento. Poi, certo, resta il rischio dell’abbassamento delle capienze, «ma è comunque sempre meglio di uno stop. Anche perché i riscontri che abbiamo ci dicono che i ragazzi si vaccinano, eccome». Certo, la curva dei contagi che sale preoccupa soprattutto perché il picco è atteso nel periodo delle feste, a fine dicembre, periodo – quello di Capodanno – più importante per chi gestisce i locali notturni.
Per lo sport, comunque, Li Calzi vede il bicchere mezzo pieno: «Le nuove misure per palestre e impianti sportivi è un modo per impedire che si propaghino i contagi e per consentire il proseguimento dellle attività e che si possa continuare ad assistere agli eventi sportivi».
di Rosalba Carbutti, il Resto del Carlino, 25 novembre 2021
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