Dureranno fino al 5 marzo. Confermato anche il divieto di vendite promozionali dal 6 dicembre al 4 gennaio
Ieri l’Assessore regionale al commercio Andrea Corsini ha confermato il ritorno alla normalità per quanto riguarda la programmazione dei saldi invernali: dopo le deroghe previste lo scorso anno per far fronte all’emergenza pandemica, si torna a fare riferimento alla normativa ordinaria che prevede l’inizio dei saldi invernali il primo giorno feriale antecedente l’Epifania, ovvero mercoledì 5 gennaio, e per una durata di 60 giorni, quindi fino al 5 marzo 2022.
Confermato anche il divieto di vendite promozionali i 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi, cioè dal 6 dicembre al 4 gennaio compresi.
“Ringraziamo l’Assessore Corsini per avere comunicato con tempestività la decisione della Regione di tornare alla normale programmazione dei saldi invernali, accogliendo le nostre richieste in merito – dichiara Marco Cremonini, Presidente Federazione Moda Italia dell’Emilia-Romagna –. La ripresa economica che sta caratterizzando questi ultimi mesi purtroppo non si è manifestata nel settore moda che ancora soffre di una preoccupante stagnazione dei consumi e di un consistente calo di redditività: allora l’imminente periodo dei saldi invernali diventa di fondamentale importanza per cercare di controbilanciare seppur parzialmente il periodo nerissimo che speriamo di lasciarci definitivamente alle spalle” – continua Cremonini.
“Il ritorno alla normale programmazione delle vendite di fine stagione assume anche un valore scaramantico – conclude Cremonini – nella speranza che il riacutizzarsi della diffusione del virus possa essere controllato anche grazie ad un collettivo comportamento responsabile e che quindi si possano vivere i prossimi mesi in un contesto il più vicino alla normalità”.
La decisione della Regione Emilia-Romagna ha anche la finalità di avere in tutto il territorio nazionale un’unica data di inizio saldi: contestualmente anche Liguria, Lombardia, Marche, Toscana e Veneto hanno assunto la stessa scelta, nel rispetto di quanto indicato dalla Conferenza delle Regioni, ovvero individuare un’unica data anche al fine di tutelare la concorrenza nelle zone di confine tra Regioni e di fornire agli operatori una data certa comune per poter programmare al meglio l’attività.
Bologna, 19 novembre 2021
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