Ieri i commercianti dell’Appennino sono andati a Gaggio per esprimere solidarietà e portare fondi. Insieme all’Anpi
Sono tornati. Come avevano già fatto sei anni fa poco lontano da qui, all’epoca della prima crisi Saeco, ieri i commercianti dell’Appennino hanno manifestato davanti alla Saga Coffee, la fabbrica di Gaggio Montano che il gruppo Evoca vuole chiudere e che da due settimane viene presidiata 24 ore su 24 dai 220 dipendenti: per l’80% donne. «Era doveroso esserci, perché qui non ci sono solo clienti; ma amici ed ex compagni di classe. Sono tutte persone che conosciamo», spiega con un po’ di emozione Emanuela Cìoni, che lavora all’ottica Zolli di Porretta ed è l’organizzatrice della manifestazione. Titolari di supermercati, pasticcerie, negozi di abbigliamento o di giocattoli, baristi e artigiani hanno sfilato attorno alla fabbrica con le magliette bianche che hanno poi donato ai lavoratori.
C’è scritto «La Saga Coffee non si sposta», mentre sullo striscione in apertura si chiede di «non lasciare spegnere la montagna». «Perdere 220 posti dì lavoro qui ha ricadute su tutto il tessuto economico», spiega Giorgio Merli, dell’Ascom dì Alto Reno Terme. «Queste persone venivano al bar, se chiude la fabbrica ne risentiamo tutti», aggiunge Nicola Cioni, del bar Moreno di Silla. «Se chiude perde tutta la montagna, perché è importante mantenere il lavoro vicino a casa, soprattutto per queste donne», continua Elisabetta Mattioli, responsabile del D Più di Vergato.
Presente anche una delegazione dell’Anpi, con la presidente Anna Cocchi: «Siamo resistenti per natura – dice e come i partigiani lottiamo per difendere i diritti». Il corteo è accolto con un applauso dai lavoratori, poi durante i discorsi sono in parecchi a non trattenere le lacrime, proprio perché tra chi indossa le magliette verdi del gruppo Eyoca ci sono amici di lunga data costretti a stare giorno e notte davanti all’azienda. «Siamo noi a ringraziare voi, perché siete un grande esempio per tutti noi», spiegano i commercianti al microfono, portando in dono una sostanziosa raccolta fondi per il presidio.
Stamattina salirà il presidente della Regione Stefano Bonaccini con l’assessore Vincenzo Colla, i sindaci della montagna e di Bologna Matteo Lepore, più i parlamentari eletti sul territorio. «Bonaccini faccia da garante a questa operazione, bisogna salvare fabbrica e posti di lavoro», avverte Primo Sacchetti, della Fiom Cgil.
di Marco Bettazzi, La Repubblica Bologna, 19 novembre 2021
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