Intervista a Giovanni Trombetti, Presidente Bologna Welcome: “Portici, arte, cucina e Green pass così stiamo conquistando i turisti”
Con il mercatino di Santa Lucia si è acceso ufficialmente il Natale nella città dei portici. Bologna arriva a queste feste purtroppo ancora pandemiche con slancio, secondo il presidente di Bologna Welcome Giovanni Trombette. «Bologna come destinazione è short break cioè caratterizzata da un paio di notti, quindi l’ideale per il periodo natalizio. Ora con Santa Lucia parte la stagione dei weekend dei mercatini di Natale del fine settimana. E come Bologna Welcome stiamo cercando di promuovere, assieme all’offerta dello shopping, anche l’offerta culturale. Verranno riproposti i tour che in estate sono andati molto bene come “Scale e scaloni”, percorso nei palazzi più belli della città caratterizzati da una scala interna importante. E poi si aggiungerà il tour alla scoperta del Teatro Comunale. Infine stiamo lavorando a dodici itinerari, che seguano i dodici tratti scelti per il riconoscimento Unesco, dedicati ai portici, divenuti patrimonio dell’Umanità. Sono tour all’aperto, ma coperti, ed essendo 12 sono anche anti-assembramento». A quando, i portici?
«Saremo pronti per Pasqua. Altra novità natalizia sarà l’apertura di Palazzo Re Enzo, con visite guidate ad hoc». Le torri? «Un evergreen. La Torre Asinelli è sempre piena, e intanto sta crescendo come affluenza, anche per l’apertura dell’ultimo livello, la Torre dell’Orologio». Un anno fa si prospettava tutto un altro Natale. «C’è stata una grossa ripresa. Bologna è, tra le città d’arte che sono rinate, una di quelle in cui si è registrata un’esplosione maggiore. Città come Venezia, Firenze e Roma sono molto indietro rispetto a noi, a livello di occupazione. In collaborazione con la Città metropolitana siamo riusciti a comunicare una destinazione sicura, non di massa, e siamo stati premiati per questo. Siamo registrando una crescita dell’occupazione camere costante, con picchi come il weekend del 30-31 ottobre in cui la città era al completo con occupazione del 95%, addirittura superiore al 2019. Sta aumentando l’occupazione e il ricavo medio a camera. Quindi significa il ritorno del turismo e di un turismo di qualità: medio-alto spendente. II nostro prossimo obiettivo è di allungare il periodo di soggiorno medio dei turisti».
II settore alberghiero come è uscito dalla fase più acuta della pandemia? «Le perdite subite nell’ultimo anno e mezzo sono difficilmente rimarginabili in così poco tempo ma le aziende sono quasi tutte rimaste in piedi».
Quale turismo è tornato a Bologna? «II turismo leisure è uno di quelli che è ripreso maggiormente. Sta ripartendo anche la Fiera, portando con sé numeri abbastanza interessanti in quanto ai soggiorni. Rimane un po’ al palo invece il turismo congressuale, colpito da restrizioni particolarmente rigide. Per quanto riguarda il discorso business, quindi i viaggi di lavoro, c’è stata una ripresa ma non fortissima anche perché diverse aziende ancora puntano sullo smart working e disincentivano viaggi».
Anche il vostro settore è alle prese con la mancanza di personale. Quanto pesa? «È un grosso freno, rischia di compromettere il lavoro di tante aziende». Sarà un Natale con Green pass? «Assolutamente sì, saremo scrupolosi nel controllo come Bologna Welcome. Diverso è il discorso negli alberghi perché non è richiesto se non nei ristoranti interni aperti al pubblico. Ma stiamo riscontrando da parte della clientela una buona predisposizione verso il Green pass. Se penso ai prossimi Natale e Capodanno li immagino privi di grossi festeggiamenti in piazza, per evitare assembramenti ma ricchi d’altro».
Ad esempio? «Non è preclusa l’attività all’aperto. Non è però ancora tempo di un concerto in piazza, dovremmo aspettare l’anno prossimo, per questo. Ma ci sono tante alternative, ad esempio l’offerta enogastronomica, non a caso Trivago ci ha inserito tra le tre migliori città per accoglienza. In più non dimentichiamoci dell’Appennino: ci aspettiamo grandi numeri, anche perché gli impianti sono stati rinnovati ed è stata fatta una grande comunicazione. Credo quindi che ci siano ampie possibilità per potersi riprendere».
Bologna sta diventando tappa importante dei tour enogastronomici del turismo straniero. È la rivincita della «City of food»? «Bologna offre buona cucina — non a caso una rivista come Forbes ha sentenziato che almeno due turisti su tre vengono a Bologna anche per il cibo — e ci viene ormai riconosciuto a livello nazionale e internazionale un ruolo molto importante. In effetti oggi riesci a trovare un’ottima ristorazione per tutte le tasche. Il nostro compito, con Bologna Welcome, è di comunicare al turista che oltre al cibo abbiamo altre eccellenze ed esperienze imperdibili da vivere nei momenti in cui non si è seduti a tavola».
Francesca Blesio, Corriere di Bologna -13 novembre 2021