La scommessa è poter contare su piatti ipoproteici approvati da ordinare nei locali e pizzerie
L’impegno degli chef Poter dire in tutta normalità: «stasera ci vediamo al ristorante». Per la maggior parte delle persone è routine, ma per quasi 5 milioni di italiani non lo è. Si tratta di quella parte di popolazione che soffre di insufficienza renale cronica o, come Bruno Damini ha definito la condizione clinica che si determina quando i reni sono danneggiati , soffre di ’Fagioli Ribelli’, traendo dalla forma dei reni la metafora con cui ha intitolato il suo libro (edito da Minerva) dedicato alla patologia e a ricette aproteiche gourmet elaborate da alcuni dei migliori chef di Bologna, da Aurora Mazzucchelli a Alberto Bettini, da Max Poggi a Mario Ferrara, da Gino Fabbri a Andrea Bandiera. A sette mesi dalla pubblicazione la scommessa di rivoluzionare il mondo dell’alimentazione per chi ha questo deficit va avanti e nasce il progetto scientifico pilota in collaborazione con dottori e professori dell’ IRCCS dell’Ospedale S. Orsola, che presenta assaggi e preparazioni ipoproteche come pane (di Calzolari), gelati, dolci ma anche ricette più strutturate preparate dagli chef, validate dal servizio di Nutrizione Clinica del S. Orsola e disponibili su prenotazione molto presto nei ristoranti e pizzerie (Berberè) e in futuro, si spera, nella grande distribuzione. Inoltre sabato 30 ottobre alle 12,30 al Battirame si potrà partecipare al pranzo aproteico con gli chef. Info 3333976871.
Benedetta Cucci, Il Resto del Carlino -27 ottobre 2021
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