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«La ripresa è forte, ma l’inflazione rischia di frenare ancora i consumi»

Il presidente di Confcommercio, Sangalli: credito di imposta per le merci invendute

Carlo Sangalli, da presi­dente della Confcommercio, quanto è consistente la ripresa della nostra econo­mia?
«C’è ed è più forte delle at­tese. Corriamo, ma per recu­perare nel 2022 i livelli prepandemici del 2019, quando non avevamo recuperato ancora i livelli di prodotto proca­pite del 2007».

E i consumi?
«Bisognerà attendere il 2023 per tornare alla situazione pre-Covid, mentre già emerge qualche segnale di rallentamento congiunturale. Ci sono potenziali fattori fre­nanti sul piano internaziona­le: ritardi nelle campagna vaccinali in molte aree svantag­giate del Mondo, Strozzature nei sistemi di approvvigiona­mento, accelerazione dell’in­flazione».

Che cosa prevedete sull’inflazione?
«Stimiamo per il nostro Paese un incremento tendenzia­le attorno o superiore al 3% per ottobre, in conseguenza dei costi dell’energia, ma non solo. l rischi inflazionistici ri­chiedono la massima atten­zione, perché, al di là delle perdite di potere d’acquisto che frenerebbero i consunti, eventuali cambiamenti dell’orientamento della politica monetaria, fin qui giustamente flessibile, avrebbero effetti davvero rilevanti. Soprattutto con un debito elevato».

La legge di bilancio sta imboccando la giusta direzione?
«La Nota di aggiornamento del Def 2021 e il Documento Programmatico di Bilancio ne anticipano l’intonazione espansiva. Per quel che ci riguarda serve continuare a so­stenere la difficile ripartenza delle imprese del terziario di mercato, quelle più colpite dalla pandemia. Che, al con­tempo, sono chiamate a svolgere un ruolo determinante per le prospettive di occupazione. E dare impulso ai consumi, per fondare la crescita su un’evoluzione equilibrata dell’export, degli investimenti e della spesa delle famiglie».

Le associazioni imprenditoriali e i sindacati del turi­smo hanno firmato un avviso comune sulla necessità di prorogare gli aiuti di Stato.
«Soprattutto per quanto ri­guarda il contenimento del peso dei costi fissi e la soste­nibilità dell’indebitamento, ma anche per la tutela dell’occupazione e il finanziamento degli ammortizzatori sociali Covid-19. Si tratta, tra l’altro, di riattivare strumenti come il credito d’imposta per le loca­zioni commerciali e gli affitti d’azienda e di impostare un’accorta prosecuzione della moratoria sui prestiti bancari anche oltre la fine di quest’anno».

Il mondo del tessile continua a pagare le tasse sull’invenduto causa Covid?
«Sì. chiediamo una misura che riconosca un credito d’imposta per le imprese del commercio e della distribuzione, analogamente a quanto previsto per la manifattura».

Sul Fisco quali sono le vostre richieste?
«Ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e procedere al graduale superamento dell’lrap. Escludendo qualunque ipotesi di aumento dell’Iva. I buoni principi ci sono e vanno ap­plicati: per esempio chi inqui­na paga, ricordando sempre che la sostenibilità è assieme ambientale, economica e so­ciale. Oppure non è».

Reddito di cittadinanza e “Quota 100” devono cambiare?
«Il primo va rivisto perché sia più mirato ed efficace nel contrasto alla povertà. Ad esempio sostenendo le fami­glie più numerose, oggi penalizzate. Ma soprattutto va fina­lizzato all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro. Quanto alle pensioni, servono soluzioni stabili e che rafforzino sostenibili­tà finanziaria e patto tra le generazioni».

L’avvento del green pass ha fatto emergere il nodo dello “stesso mercato e stesse regole” nel mondo dei trasporti.
«Certo, e quello più in ge­nerale della concorrenza slea­le sul costo del lavoro».

Il governo vi ha coinvolto abbastanza sul Recovery pian?
«C’è un tavolo permanente di confronto che s’inquadra nel Patto per Italia proposto dal premier Draghi e da noi auspicato dall’inizio della pandemia. Un Patto che metta al centro il circuito virtuoso tra produttività, crescita e crescita dei redditi da lavoro. E’ una convergenza preziosa per le prospettive della contrattazione collettiva tra le parti re­almente rappresentative e per Il contrasto del dumping con­trattuale. Ma anche per irro­bustire fiducia e coesione so­ciale».

Lo sarebbe anche per af­frontare i problemi relativi al debutto del Green Pass?
«Vaccini e Green Pass stan­no sorreggendo la ripartenza del Paese. Palazzo Chigi ci chiami: il contributo del mon­do delle imprese e del lavoro non mancherà».

di Antonella Baccaro, il Corriere della Sera, 24 ottobre 2021
Carlo Sangalli
Carlo Sangalli – Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia

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