Al via la 44esima edizione dell’evento. Saranno occupati 100mila metri quadri di superficie con 1.350 espositori
II digiuno lungo tre anni si interrompe oggi. Eima, una delle fiere più importanti del calendario bolognese e una delle principali manifestazioni al mondo per quanto riguarda la meccanica agricola, torna sotto le Due Torri e ci rimarrà cinque giorni, fino a sabato 23. Un’edizione dispari, dopo che l’anno scorso la cadenza biennale è saltata. Quest’anno si recupera, poi fra 12 mesi trattori e macchine agricole torneranno ancora in via Michelino. Intanto quella di quest’anno, la numero 44, è un’edizione a più volti. I metri quadrati espositivi netti sono calati del 25%, a quasi 100mi1a netti, e i 1.350 espositori sono il 30% in meno dei 2018. I numeri risentono della mancanza dei giganti asiatici Cina e India, assenti causa pandemia e, tre anni fa, capaci di portare un ‘tesoretto’ di circa 300 aziende.
Dall’altro lato, ricorda l’organizzatore FederUnacoma, i numeri del calo sono migliori di quelli visti mediamente nelle fiere internazionali. E, soprattutto, il settore arriva all’appuntamento forte di una ripresa mondiale in cui l’Italia (tra i big globali in questo comparto) fa la voce grossa: le immatricolazioni di trattori sono cresciute del 43,8% nei primi nove mesi dell’anno. E a doppia cifra sono aumentate anche le vendite negli altri comparti. A fine 2021 FederUnacoma si attende un fatturato intorno ai 14 miliardi, +22,4% sul 2020.
«Un mercato con questi numeri non l’ho mai visto», commenta il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti. Anche per questo, pesa l’assenza del ministero dell’Agricoltura negli stand, per la prima volta nella storia della manifestazione: «Questa secondo me è una grave mancanza di sensibilità del nostro settore politico e soprattutto da parte del nostro ministero di riferimento», la bacchettata di Malavolti. Festeggia il ritorno dell’evento anche Gianpiero Calzolari, presidente di BoIognaFiere: «È uno dei più importanti, uno dei più attesi, uno di quelli che qualche mese fa guardavamo con trepidazione e che oggi guardiamo con molta più serenità e anche con molto ottimismo perché gli operatori hanno accettato la sfida». Matteo Lepore, per la prima volta in Fiera da primo cittadino, rincara: «Questa è una delle industrie più importanti del nostro territorio, quindi da sindaco sono orgoglioso», spiega sottolineando i 100 milioni di indotto per le attività del territorio e ricordando alla platea di aver affidato a un assessore – Daniele Ara – sia le deleghe della scuola sia quelle dell’agricoltura.
Riccardo Rimondi, Il Resto del Carlino -19 ottobre 2021
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