Superata la soglia del 35% di capienza suggerita dal Cts. All’aperto si potrà arrivare al 75. Solo durante il ballo si può togliere la mascherina
ROMA L’Italia riapre le discoteche, ma solo piene a metà. Arriva il via libera ai locali da ballo, ma solo ed esclusivamente per quelle con impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria e per gli avventori che hanno il Green pass e accettano di farsi “tracciare“. Non solo. L’accesso sarà consentito solo con la mascherina indossata nei locali fino al momento di scendere in pista. Le discoteche e i locali riaprono quindi, ma con rigide prescrizioni. Andando oltre le indicazione del Cts, che aveva suggerito una riapertura col contagocce (al 35% al chiuso e al 50% all’aperto), il Cdm ha deciso che le discoteche potranno riaprire fino al 50% della capienza al chiuso e al 75% all’aperto. Le pressioni di Forza Italia, Lega e M5s hanno avuto successo. «In zona bianca – recita il nuovo comma 1 dell’articolo 5 del decreto 52 – le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati sono consentire nel rispetto dei protocolli e delle linee guida del decreto legge 33». «L’accesso – prosegue il testo licenziato da premier e ministri – è consentito solo ai soggetti muniti di certificazione Covid-19, con tracciamento dell’accesso alle strutture, e la capienza non può essere comunque superiore al 75% di quella massima autorizzata all’aperto e al 50% al chiuso». Nei locali al chiuso, però, «deve essere garantita la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria». E, si legge ancora, bisognerà tenere la mascherina sempre, «ad eccezione del momento del ballo». Dal calcolo delle capienze al chiuso per le discoteche saranno esclusi i dipendenti dei locali. Il comma 3 prevede peraltro che, successivamente, «in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e delle caratteristiche dei siti» potrà essere stabilita «una diversa percentuale massima di capienza»«Il 50 per cento è un primo passo – dice il gestore della discoteca Praja a Gallipoli (Lecce), Pierpaolo Paradiso – dovevamo pur riarire le aziende dopo 20 mesi. E’ un barlume di speranza». «Finalmente – osserva Maurizio Pasca, presidente del Fipe-Silb, il sindacato dei locali da ballo – un segnale importante dal Governo. Ringrazio chi si è battuto per questo. Ci consente di riaprire, anche se il 30% ormai non ci riuscirà. Garantiamo controlli rigorosi e auspichiamo che quanto prima si possa tornare alla normalità. La strada è tracciata».
Alessandro Farruggia, QN-Il Resto del Carlino – 8 ottobre 2021
Comune e commercianti insieme per l’area nel cuore del centro: «Valorizziamo i negozi storici e favoriamo l’insediamento di nuove realtà»