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«Giovane, italiano e low cost, ecco il turista della ripartenza»

Intervista a Enrico Postacchini, presidente Aeroporto Marconi di Bologna

«La ripresa è già cominciata, ma il 2021 è appaiato al 2020. II 2022 dovrebbe marcare la differenza». Enrico Postacchini, presidente dell’Aeroporto Marconi di Bologna, non si fa troppe illusioni, pochi giorni dopo una semestrale che registra un utile netto negativo per 9,7 milioni (peggio del primo semestre 2020 che fu in rosso per 4,7 milioni) e traffico in contrazione nei primi sei mesi del 46,1% per quanto riguarda i passeggeri (e del 27,2% per gli aeromobili). Ma qualche segnale positivo c’è ed è rappresentato dalla forte crescita del traffico passeggeri sulle rotte nazionali: ad agosto l’aumento in questo segmento è stato del 29,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Un boom, quindi, rispetto ai livelli pre pandemia. Postacchini, come sta andando il Marconi? «Il consuntivo parerà il colpo, ma questo è un anno no, come il 2020 che comunque nel primo semestre aveva avuto due mesi ‘pieni’. Luglio e agosto però hanno numeri molto positivi nella crescita consistente sui passeggeri domestici, non necessariamente italiani ma principalmente tali, a corto raggio. Questo dal punto di vista turistico ha rappresentato un plus». Perché un plus? «I numeri di luglio hanno beneficiato di un segno più anche rispetto al 2019 come numero dei passeggeri. È cresciuta la tipologia di passeggero domestico che tendenzialmente viaggia col low cost. Ci sono compagnie low cost che hanno aerei con indici di carico quasi totali, dal 70 al 90%. Questo non fa altro che riverberarsi sulle presenze italiane nei luoghi di vacanza, rendendo questa una stagione eccezionale per i turisti italiani». Turisti che vanno e turisti che vengono in Emilia-Romagna. Merito anche vostro? «Sì, c’è questo riverberarsi di conti positivi dati dal fatto che non si va sulle mete di lungo raggio. Soffrono ancora i voli di linea, quelli business, una fetta importantissima per gli aeroporti. Ci vorrà qualche anno di lenta e progressiva ripresa. E bisognerà avere la forza di sopportare questo cambio di tipologia di passeggero». In che senso? «Nel senso che parliamo di un passeggero vacanziero, non business. Ragazzi invece che uomini d’affari, che hanno un altro atteggiamento in aeroporto, con cui è diverso anche il lavoro per far rispettare le norme. Le incombenze sono tante, per cui i passeggeri nonostante siano in calo sembra che siano di più. In questo momento è così, sarà così per un po’ finché non riprendono voli di linea. Va bene così, perché gli aeroporti che non hanno il mix low cost-linea come Bologna soffrono di più». Il turismo emiliano-romagnolo ne ha beneficiato? «Sì. Poi il turismo interno non ha ancora i numeri di prima: a Bologna non ci sono i turisti di prima, ma almeno cominciano a esserci». Intanto dal 24 al settembre al 4 ottobre parte la rotta per l’Elba, che sarà replicata nel 2022. Che cosa vi aspettate? «Parliamo di un piccolo volo, ma quest’anno l’Elba è stata tra le mete privilegiate in Italia: si è assecondata una richiesta che viene dalle due destinazioni». Ci sono piani particolari per tentare di sfruttare la ripresa del turismo? «Le sei mete lanciate di recente da Ryanair sono molto interessanti anche dal punto di vista leisure. Nei prossimi mesi-anno, le novità vengono soprattutto dalla parte turistica. Funzionano il leisure, il corto raggio, low cost. Su questo fronte ci sarà una disponibilità da parte delle compagnie e delle società aeroportuali ad allargare questo corto raggio».

Riccardo Rimondi, Il Resto del Carlino Emilia Romagna Marche -9 settembre 2021
Confcommercio Ascom Bologna
Enrico Postacchini

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