Enrico Postacchini, titolare di Postacchini abbigliamento: “Rappresenta un’incognita. L’obiettivo è quello di farlo diventare un grande polo dello sport, vissuto tutta la settimana, possibilmente”
Sui Colli e in zona Saragozza l’economia ha riacceso i motori in estate, ma ha aperto tutto il gas solo nel mese di agosto. Lassù sulla collina, di fronte al Santuario, si trova lo storico ristorante Vito a San Luca, aperto nel 1975 da Vito Dall’Oglio: «Sono una memoria storica – racconta il titolare, che da allora porta avanti la sua attività – e posso dire che il quartiere ora è in salute, stiamo percorrendo la strada giusta per la ripresa completa. L’importante era ricominciare a lavorare. Da un punto di vista economico e di statistiche, nel mese di giugno abbiamo registrato un -2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, nel mese di luglio un po’ peggio, -8%, invece nel mese di agosto abbiamo cominciato molto bene perché sono arrivati tantissimi turisti. I trenini che salgono a San Luca sono pieni. Tutto sommato, direi che abbiamo passato periodi peggiori».
Il trend positivo è confermato anche a valle da Antonio Billi, proprietario dell’omonimo bar all’ombra dell’Arco del Meloncello: «Siamo stati fortunati, la ripartenza sta andando benino, ci siamo permessi anche le ferie. Finalmente sono tornati un po’ di turisti: grazie alla vicinanza con San Luca, anche qui c’è Ogni venerdì nella newsletter trovate una nostra video-inchiesta sempre stato un po’ di movimento. II Green pass non ha rappresentato un problema per i nostri clienti e l’affluenza non è diminuita affatto. Ora ci aspettiamo tempi ancora migliori».
Il Dall’Ara e la sua ristrutturazione sono le questioni che più affliggono gli abitanti e i commercianti del quartiere. E così Billi lancia il suo appello: «Lasciate almeno una palestra lo stadio, per favore». II tema caldo viene ripreso anche da Enrico Postacchini, titolare di Postacchini abbigliamento e presidente di Ascom: «Rappresenta un’incognita. L’obiettivo è quello di farlo diventare un grande polo dello sport, vissuto tutta la settimana, possibilmente». Mentre le richieste che rivolge alla futura amministrazione in vista delle elezioni «sono le stesse di sempre, ovvero di salvaguardare un’area che ha i colli, una buona vivibilità di periferia, arrivando a lambire anche il centro storico. Per quanto riguarda questa posizione, a ridosso dello stadio, sicuramente è necessario valorizzare nel tempo e manutenere tutta l’area di edilizia popolare, che fa da spartiacque tra le zone di Saragozza, conservandola lungo il tempo nei migliori dei modi». Tra quelli che vorrebbero un progetto rivoluzionario per il Dall’Ara c’è il presidente del quartiere Porto-Saragozza, Lorenzo Cipriani.
«Deve cambiare tutto con la ristrutturazione – afferma deciso, senza lasciare spazio a vie di mezzo -. I residenti dovranno essere più tranquilli di quanto non siano stati fino ad adesso. Con la riqualificazione dello stadio, noi ci aspettiamo anche una riqualificazione importante di un intero quadrante della città e la mobilità ne è, di fatto, un elemento essenziale. Non è pensabile che si vada allo stadio in auto. II trasporto pubblico in questo potrà essere essenziale. Non parlo solamente degli autobus, ma anche dell’utilizzo di parcheggi scambiatori, in modo che si possa arrivare in prossimità dello stadio, ma senza che si verifichino episodi di parcheggio selvaggio, com’è accaduto in passato in occasione dei grandi eventi».
Un’altra richiesta accorata del presidente Cipriani, rimanendo in tema di sport, riguarda l’ex Cierrebi, il centro sportivo di via Marzabotto: «Nell’ottica della città in 15 minuti, vogliamo che i residenti possano far praticare sport ai propri figli senza dover necessariamente salire in macchina e girare mezz’ora. Per questo il Cierrebi rappresenta uno strumento fondamentale per l’impiantistica sportiva del nostro quartiere».
Maria Letizia Camparsi, Il Resto del Carlino – 22 agosto 2021
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