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Intervista a Celso De Scrilli Federalberghi Bologna

Il Presidente De Scrilli: “Devono ripartire fiere, congressi e grandi eventi. Prima di tornare ai livelli pre pandemia ci vorrà tutto quest’anno e anche il 2022”

De Scrilli, che fotografia ci dà il 2021 del turismo fino ad oggi? «Bisogna dire che l’estate sta andando bene, meglio dell’anno passato. Nel complesso però quest’anno si è lavorato molto meno, basta pensare ai primi due mesi del 2020 in cui comunque tutto ancora andava bene. Ma prima di tornare ai livelli pre Covid ci vorrà almeno tutto il 2021 e anche il 2022». Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi, analizza un settore duramente colpito dalla pandemia, che sta provando ora a rialzare la testa anche grazie all’arrivo di tanti stranieri nei mesi estivi. Per le città d’arte, però, è ancora dura. «Bologna, Firenze, Venezia o Milano sono messe ancora piuttosto male, è vero. Diversi alberghi in città sono ancora chiusi, ma c’è un po’ di movimento dovuto agli arrivi dall’estero. Sono tutte prenotazioni dell’ultimo momento, senza pianificazioni a lungo termine». Cosa serve per imprimere davvero una svolta e rialzare la testa? «Sono convinto che appena potrà ripartire il turismo d’affari, le cose torneranno ad andare per il meglio. Fiere, eventi, congressi, grandi agglomerati che portano un flusso importante e di un certo tipo. La speranza è che a settembre la macchina possa tornare in moto». È importare ridare vita al circuito, insomma. «Le premesse sono buone, certo non devono emergere ulteriori emergenze, o altre restrizioni da paesi esteri, come quarantene obbligatorie e così via. Ovviamente il turismo è legato al movimento delle persone e questa resta una prerogativa fondamentale che il Coronavirus ha messo profondamente in crisi». Che tipo di visitatori stranieri mancano al momento? «Diciamo che per adesso registriamo uno zero dall’Asia o dagli Stati Uniti, ma anche dal Sud America. Ci auguriamo che, quando ci sarà la possibilità, la voglia di tornare a spostarsi la faccia da padrone e spinga le persone verso le bellezze del nostro territorio». Cosa vi preoccupa di più, invece? «Il settore alberghiero è stato messo in ginocchio, lo sappiamo, con le strutture della città che hanno avuto due anni di stop, per perdite che vanno dal 70 all’80%. I nostri albergatori hanno bisogno di aiuti, e magari anche di finanziamenti a medio o lungo termine, in modo che si possa letteralmente ‘comprare tempo’ e avere possibilità di istituire pian piano quello che serve oggi per ridare slancio alle imprese domani». Il ministro Garavaglia è appena stato in città: voi che richieste avete avanzato al governo? «Proprio questo, cioè che venga garantito un intervento per le aziende più colpite, grazie a finanziamenti garantiti dallo stato su 15 anni. Non perché bisogna regalare qualcosa a qualcuno, ma perché così si creano le condizioni per risollevare davvero il settore».

Francesco Moroni, Il Resto del Carlino – 22 agosto 2021
Celso De Scrilli, presidente Federalberghi Bologna
Celso De Scrilli

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