fbpx
Cerca
Close this search box.

Le imprese ripartono con 168 nuove aperture

Al 30 giugno segno più in ogni comune. Giancarlo Tonelli, Direttore Confcommercio Ascom Bologna: «Il turnover segnala che nell’imprenditoria giovanile c’è voglia di affacciarsi al mondo del lavoro»

Le imprese della provincia rialzano la testa. E, nonostante i problemi della pandemia, sono in aumento. Siamo solo a metà anno, quello storicamente più favorevole sul fronte del saldo attivazioni-cessazioni (le seconde di solito arrivano in autunno e inverno), quindi bisognerà vedere come evolverà la situazione: ma al giro di boa, le iscrizioni superano le cessazioni in quasi tutti i comuni dell’area metropolitana.

Secondo i dati della Camera di commercio in tutta la provincia, al 30 giugno, si contavano 3.147 nuove aziende iscritte a fronte di 2.582 cessazioni, con un saldo positivo di 565 unità. Eliminando il capoluogo (saldo +354) e il Nuovo circondario imolese (+43), il resto della provincia contribuisce con un saldo positivo di 168 aziende: in media, ogni giorno, dall’Appennino alla Bassa apriva un’impresa in più di quelle che chiudevano. I segni più sono in quasi tutti i comuni, con una punta ad Alto Reno Terme dove le imprese attive sono aumentate di circa il 2% grazie a 21 aperture e 10 chiusure. Ma tutta la montagna è andata bene: nell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese infatti le aperture sono state 144 a fronte di 119 chiusure, con un aumento di 25 unità. Volano anche gli otto comuni dell’Unione Reno Galliera, 228 aperture e 188 chiusure. Crescono Terre d’Acqua (+23) e Terre di Pianura (+8). E buoni risultati arrivano dall’Unione Valli del Reno, Lavino e Samoggia (308 aperture e 271 chiusure) e dall’Unione Savena Idice (+29). Restano stabili, tra i comuni non associati, Molinella (-4) e San Lazzaro (-1). 

Ora bisognerà vedere le indicazioni che arriveranno nella seconda parte dell’anno e se il saldo aperture-cessazioni resterà positivo: sarebbe la prima volta, sui dodici mesi, dal 2011. «I numeri riflettono una profonda determinazione ad investire, ad aprire, a migliorare efficienza e produttività – commenta il presidente della Camera di commercio, Valerio Veronesi -. Il Covid ha impresso agli imprenditori ed ai loro collaboratori una sorta di vaccino: occorre sempre di più anticipare, prevedere. Questo significa investire, anche aggregandosi con altre imprese, essere sempre più flessibili tecnologicamente, più attenti all’impatto ambientale.

Questa è la direzione e nessuno va lasciato solo, soprattutto chi ha appena avviato l’attività». I segnali, soprattutto considerando che siamo nel secondo anno di pandemia, sono positivi anche per Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom. «C’è stata una turnazione di attività: alcune hanno dovuto chiudere e cedere il passo, ma quasi sempre c’è stata una riapertura. Il turnover segnala come nell’imprenditoria giovanile ci sia voglia di affacciarsi al mondo del lavoro».

Questa, comunque, resta una fase ancora interlocutoria: «La vera ripartenza, che stiamo aspettando, non può avvenire che a settembre. Servono il turismo business, gli studenti universitari fuorisede, il turismo verde: negli ultimi anni il tessuto economico era cresciuto con attività come bed&breakfast e case vacanza. Ora tutto questo deve trovare la conferma».

Per confermare la ripresa, secondo Tonelli, servono stabilità e un lavoro congiunto di governo ed enti locali, anche con interventi sulla pressione fiscale e sul costo del lavoro. «E serve un segnale per cui tutta l’area metropolitana viaggi alla stessa velocità: a livello turistico ed economico dobbiamo promuoverci come un’unica location».

di Riccardo Rimondi, il Resto del Carlino, 19 agosto 2021

Articoli correlati

Fatturazione Elettronica

Fatturazione Elettronica

La soluzione più completa per gestire la tua contabilità.

E-mail Dipendenti

E-mail Dipendenti

Gestisci la posta con la webmail di Ascom.

PEC Clienti

PEC Clienti

La Posta Certificata per i Clienti Ascom.