Ascom: «E’ un salvacondotto fondamentale, ma lo Stato chiarisca il controllo dell’identità»
«La ripartenza dell’economia va garantita. Ma i gestori dei locali non possono essere dei controllori al pari delle forze dell’ordine». «Si sospendano per un periodo di rodaggio le sanzioni: serve soprattutto responsabilità». «Giusto dare alternative per l’ingresso agli utenti più deboli, come anziani e stranieri. Come aiuto sospendiamo per 2 anni l’abbonamento degli scettici». Eccole le voci, dai commercianti agli artigiani, fino ad arrivare ai gestori delle piscina: tutti si stanno preparando allo tsunami Green Pass. Che comincia oggi, nessuno vorrebbe averlo in mano o sul telefonino, ma il codice a barre serve adesso tutti i giorni per entrare in bar, ristoranti, gelaterie, piscine, musei e…ovunque. Chi controlla? E’ il grande tema, a Bologna così si stanno organizzando le associazioni di categoria.
Ascom. «I gestori dei locali sanno cosa fare – spiega Giancarlo Tonelli, direttore generale Ascom Bologna -. Interpretiamo il Green Pass come un salvacondotto per la ripresa, non ci possiamo permettere una quarta ondata del virus. Per questo per noi è necessaria una campagna vaccinale molto forte, senza ambiguità. A Bologna dopo l’estate partiranno kermesse fondamentali come Sana e Cersaie: dobbiamo garantire un autunno e un inverno di lavoro. Detto questo, i gestori dei locali non possono essere considerati pubblici ufficiali per il controllo della carta d’identità. Pronti a controllare il Green Pass, ma quell’ulteriore passaggio non spetta a noi».
Confesercenti. D’accordo il direttore generale di Confesercenti Bologna, Loreno Rossi. «Troppe circolari diverse, la legge non chiarisce sulla carta d’identità, non possono essere i locali a chiederla – sottolinea -. Possiamo come da norma verificare l’autenticità del documento con l’app ‘Verifica C-19′, ma poi non possiamo trasformarci in sceriffi. Mi auguro che non arrivino sanzioni, altrimenti ci difenderemo. E’ singolare la richiesta dello Stato: ci vogliono controllori, mentre loro non riescono a tenere sotto controllo i mezzi pubblici».
Cna. «Serve una moratoria delle sanzioni – argomenta il direttore generale di Cna Bologna, Claudio Pazzaglia -. Siamo favorevoli al Green Pass, ma occorrerebbe un rodaggio, almeno fino a settembre bisognerebbe sospendere le eventuali sanzioni, che non servono a convincere le persone a vaccinarsi. Il Green Pass induce ad aumentare l’immunità di gregge, ma non essendoci l’obbligo vaccinale resta opzionale. E si può incappare in limitazioni della libertà personale».
Confartigianato. «La priorità è dare continuità a questa voglia di ripresa economica – insiste il segretario regionale di Confartigianato, Amilcare Renzi -. La piccola impresa ha sempre avuto la capacità di rispondere al meglio, non possiamo permetterci battute d’arresto. Servono responsabilità e buon senso, il Green Pass è uno strumento, ma non possiamo diventare controllori. E le sanzioni non sono la soluzione».
So.ge.se. «Ci stanno tempestando di telefonate, abbiamo quasi 400mi1a abbonati – spiega il presidente delle ‘piscine pubbliche’, Armando Ballotta -. Quindi diamo delle alternative al Green Pass, agli anziani per esempio, se non ce l’hanno può bastare il certificato vaccinale. E agli scettici, fino a due anni, siamo pronti a sospendere l’abbonamento».
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 6 agosto 2021
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