Il Vicepresidente Medardo Montaguti chiede interventi: «Sviluppo a rischio, serve un’agenda condivisa. Troppi progetti sono rimasti solo sulla carta»
«L’ennesimo, grave incidente stradale che nei giorni scorsi ha provocato cinque feriti e pesantissime ripercussioni sul traffico lungo la Statale Porrettana, è un’ulteriore dimostrazione di quanto la nostra associazione e le nostre imprese sostengono da tempo: la viabilità montana, allo stato attuale, è inadeguata». A spiegarlo, in una nota che non lascia spazio a interpretazioni, è Medardo Montaguti, vicepresidente di Confcommercio Ascom Bologna che chiede l’impegno delle istituzioni. «Il problema non riguarda soltanto l’alta incidentalità del suo principale collegamento viario – spiega Montaguti -.
L’Appennino bolognese, infatti, mostra livelli di accessibilità, dotazione infrastrutturale e mobilità di merci e persone che non possono essere considerati soddisfacenti. Negli ultimi anni, per non dire decenni, abbiamo visto troppi progetti, anche estremamente ambiziosi, uscire e poi rientrare nel cassetto. Così, le drammatiche conseguenze di un mancato rafforzamento della mobilità, tanto sul fronte del trasporto privato quanto su quello del trasporto pubblico, sono sotto gli occhi di tutti». Insomma, una situazione difficile che si trascina da tempo. Una situazione che, secondo Ascom, richiede progetti che, dalla carta, vengano calati in tempi rapidi nella realtà.
«Non c’è infatti cittadino, impresa o lavoratore della montagna che non abbia ben chiaro come, ad oggi, Statale Porrettana e linea ferroviaria Porretta – Bologna (la più importante dell’area metropolitana per numero di spostamenti) non costituiscano collegamenti adeguati – spiega ancora Montaguti -. La stessa recente “tempesta perfetta” di cantieri e chiusure che ha investito la viabilità appenninica ha messo in luce, oltre all’essenzialità di una programmazione anticipata e condivisa, il rischio che, con l’attuale sistema viario, l’Appennino resti isolato e privo di ogni concreta possibilità di sviluppo».
Un grido di aiuto che Confcommercio Ascom Bologna vuol far pervenire a tutte le istituzioni coinvolte, ed in primis alla Regione e alla Città metropolitana. «Serve subito un’agenda condivisa di azioni concrete, realizzabili in un orizzonte temporale accettabile – conclude Montaguti -. Se davvero si vuole superare una mobilità che limita gravemente la crescita dell’Appennino bolognese e del suo sistema imprenditoriale, si deve passare senza ulteriori ritardi dalle parole ai fatti, e quindi dai progetti ai cantieri».
Il Resto del Carlino, 4 agosto 2021
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