Ascom e Acer. «Un’ottima notizia» per il presidente di Ascom (e dell’Aeroporto di Bologna), Enrico Postacchini, che aggiunge: «Ora bisogna tenerli puliti»
Soddisfazione anche da Alessandro Alberani, presidente Acer: «In questi anni ci siamo prodigati per la riqualificazione». La decisione è arrivata ieri dopo che il Brasile ha presentato una mozione che ha ‘rianimato’ la candidatura, stoppata dall’Icomos Decisivo il lavoro della diplomazia italiana, del Ministero della Cultura e, soprattutto, l’appoggio di molti Paesi non europei.
Non se l’aspettava nessuno. Nemmeno chi era lì presente a Roma, per seguire i lavori del Comitato del Patrimonio Mondiale riunito virtualmente in Cina, a Fuzhou. Quello dei portici di Bologna è stato un colpo di reni da manuale, un urlo di gioia che ha portato ai fazzoletti, nello stesso istante e a pochi metri di distanza, Lucia Borgonzoni e Valentina Orioli. Politicamente distanti, ieri vicinissime per dire al mondo che beh, qualcuno aveva sbagliato. E non era stata Bologna. Da ieri i portici sono Patrimonio dell’Umanità Unesco, un’elezione a sorpresa perché l’Icomos, il potente organo consultivo dell’Unesco, aveva bocciato – due mesi fa – il dossier preparato dal Comune assieme alla Fondazione Link di Torino. Eppure qualcosa non tornava. Sia all’Italia, che con i ministeri degli Esteri e della Cultura stava seguendo diplomaticamente la partita, sia ad altri Paesi membri, anche loro in possesso di dossier per siti da tutelare che erano stati rigidamente rispediti al mittente. E all’improvviso qualcosa è cambiato.
Il retroscena. Come raccontato ieri dal Carlino, una delegazione del Comune di Bologna, guidata dall’assessora all’Urbanistica e vicesindaca Valentina Orioli, era corsa giù a Roma da martedì mattina. Perché dalla seconda metà della scorsa settimana qualcosa aveva cominciato a muoversi a livello politico e diplomatico. Alcuni giudizi dell’Icomos avrebbero sollevato, secondo quanto filtra, alcune perplessità da parte di alcuni Stati. Una certa rigidità, mal digerita. Tra i siti bocciati c’erano anche i portici: erano state sollevate questioni sia sulla tutela legislativa del sito, sia sull’inquadramento anche periferico (leggi Treno della Barca) dei tratti da candidare, non inerenti all’importante sistema cittadino secondo gli architetti ispettori. Poi ‘la crepa’: alcune candidature classificate come ’deferral’, cioè stoppate per essere riformulate, ultimamente avevano visto aprirsi la porta del ‘referral’ da parte dell’Unesco, ovvero la chance di un più clemente rinvio. E quando l’Italia ha visto lo spiraglio ci si è infilata, in questo senso è stato importantissimo il lavoro diplomatico del governo, compreso quello della sottosegretaria leghista bolognese Lucia Borgonzoni.
Tre, quattro giorni di scambi e opinioni con altri Paesi, poi la svolta: il Brasile riporta in discussione al Comitato per il Patrimonio Mondiale (44esima sessione dal 16 al 31 luglio), con una mozione, i portici di Bologna. Una cortesia non da poco, peraltro appoggiata da altri Paesi. Martedì poteva esserci il summit, poi spostato a ieri. I portici erano in differimento, due sere fa c’erano buone possibilità di poter blindare il rinvio al 2022 aggiustando il dossier senza rifarlo, Poche, di possibilità, di vedere invece ribaltato completamente il giudizio. E invece c’è stato il colpo di scena, frutto dell’ottimo lavoro di governo e Comune. La Bosnia, l’Egitto, la Russia, l’Ungheria e il Guatemala, solo per citare alcuni degli Stati seduti al tavolo, hanno parlato benissimo dei portici come candidatura di alto pregio storico-architettonico e di comunità, spingendo l’insperata proclamazione a Patrimonio dell’Umanità, con l’ingresso nella Heritage List. Anche con il Treno della Barca. Il resto è storia.
Le reazioni. L’esultanza del governo. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini: «Ancora una bellissima giornata per il patrimonio culturale italiano – ha detto citando anche le vittorie di Padova e Montecatini –. Un risultato straordinario, frutto di una intensa e costante azione di diplomazia culturale e della stretta collaborazione tra governo, enti locali e associazioni. Una bella notizia alla vigilia del G20 Cultura che l’Italia si appresta ad ospitare». Soddisfatto anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: «Anche questa iscrizione conferma e premia l’impegno costante del nostro Paese nel tutelare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale e naturalistico, anche attraverso l’adesione ai programmi Unesco».
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino -29 luglio 2021
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