Bologna – Le strade si svuotano. Intervista a Giancarlo Tonelli, direttore Ascom
Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio Ascom. È luglio e a Bologna sembra già agosto, un agosto di decenni fa, con bar o negozi chiusi addirittura il sabato. Che ne pensa? «Non abbiamo ancora dati effettivi sulla situazione in città ma una visione d’insieme e un rapporto diretto con i nostri affiliati ci racconta in effetti che alcune abitudini sono cambiate in questo mese di luglio».
In che senso? «Dal lunedì al venerdì non riscontriamo chiusure particolari, tutte le attività sono aperte, secondo i nostri riscontri sul territorio non c’è un particolare vuoto. Il sabato pomeriggio invece, la città oggettivamente si svuota anche dei bolognesi che cercano di fare un weekend al mare, mentre i turisti stranieri o italiani sono pochissimi e gli studenti fuori sede che prima mancavano perché facevano lezione a distanza, se mai sono tornati, ora comunque non ci sono. È evidente che gli orari di apertura dei negozi siano stati cambiati, perché si adattano alla richiesta. Magari si preferisce restare aperti un paio di ore in più la sera (in particolare il venerdì) e chiudere l’attività il sabato pomeriggio, che è il momento che registra forse il calo più sostenuto di richiesta negli acquisti».
Queste chiusure a che settore appartengono maggiormente? «Le riscontriamo più nei negozi tipo quelli di abbigliamento o i casalinghi, rispetto ai pubblici esercizi. Di fatto, se facciamo un paragone con il periodo invernale, in questi giorni un quinto di questi esercenti chiude il sabato pomeriggio. Parliamo di imprenditori che, data la mancanza di richiesta nel weekend e una presenza più forte di acquisti durante la settimana, hanno fatto questa scelta. Sono tanti i dati che incidono, e certamente la ripresa del turismo dopo la pandemia è ancora lenta».
Bologna si è adattata alla situazione? «Certo. Bisogna però tenere duro ancora per questi mesi. Se i bolognesi non ci sono e gli stranieri sono venuti a mancare, tutto questo fa pensare però che ritorneremo a quella che era la Bologna pre-Covid, a settembre. E noi ovviamente contiamo su questo ritorno e su una ripresa del commercio e degli affari magari lenta ma costante. Abbiamo tutti bisogno di ossigeno».
b.c., Il Resto del Carlino, 21 luglio 2021
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