Sono partiti i lavori, ma i commercianti e i residenti di via Guerrazzi e piazza Aldrovandi bocciano il progetto del Comune
Sull’asfalto ci sono già i binari bianchi e la bicicletta stilizzata a indicare il senso di marcia, oltre alle segnaletiche verticali, realizzate per la nuova pista ciclabile in via Guerrazzi e piazza Aldrovani. Siamo a buon punto, quindi, e soprattutto è già utilizzabile quel tratto dedicato alle due ruote che completerà il percorso detto ’la Cerchia del Mille’: da via Guerrazzi si arriva fino a via della Grada per agganciarsi alla tangenziale delle bici. Ma non è già tutto finito: rimangono diversi cantieri in via Guerrazzi.
Diversi commercianti e residenti, che quella via e quella piazza la vivono tutti i giorni, non sono per niente soddisfatti dei lavori. «Il progetto non è stato nemmeno presentato ai cittadini – sbotta Roberto Pedrini, titolare di un chiosco di formaggi in piazza Aldrovandi –. Sono arrivato questa mattina (ieri per chi legge, ndr) e mi sono trovato gli operai che mi facevano un buco a fianco al chiosco per metterci un palo con la segnaletica. La pista ciclabile così non va bene. I ciclisti non viaggiano in modo sicuro perché in contromano: bastava far passare il percorso da via Borgonuovo, parallela di via Guerrazzi, per permettere loro di pedalare nel senso di marcia delle auto». Le biciclette che passano per piazza Aldrovandi devono poi fare i conti con i furgoni adibiti al carico e scarico merci: «Abbiamo postazioni limitate per i nostri fornitori e la pista ciclabile ci passa proprio dietro – spiega Roberto Marinucci del chiosco ’I panini di Mirò’ –: è pericoloso per le bici e queste possono diventare un intralcio per chi ci porta la merce».
A chiudere il cerchio di no collezionati in piazza Aldrovandi è Loris Balduzzi, della copisteria omonima. «Chi non è di queste parti e capiterà qui, non ci capirà niente. Tra sensi di marcia, segnaletica orizzontale e verticale hanno fatto troppa confusione. È una via di mezzo che non funziona, è pericoloso. Le bici potevano andare in contromano già prima, non servivano di certo quelle due righe bianche». Una voce fuori dal coro arriva invece da via Guerrazzi, dove Generoso Marsico del Coco Café si è detto favorevole all’iniziativa del Comune. «Finalmente hanno regolamentato la circolazione delle bici – racconta –, che assieme ai monopattini elettrici sfrecciavano sotto i portici come se fossero una pista ciclabile. Noi e qualche cliente del nostro bar abbiamo rischiato più volte di scontrarci con qualcuno che pedalava sotto i portici senza prestare attenzione. Poi, sul modo in cui hanno realizzato il percorso si può disctutere, ma l’idea è buona e ora mi sento molto più tranquillo quando metto piede fuori dal locale».
Non la pensa così Angelo Scavone, residente della zona, che boccia del tutto l’opera stradale: «Quando pioverà torneranno a passare sotto il portico con bici e monopattini. Se proprio si doveva fare, si poteva fare meglio. Bastava spostare i parcheggi a fianco alla corsia per far passare le bici tra il portico e gli stalli. Così si eviterebbe il rischio di frontali tra auto e ciclisti, oltre alle sportellate di chi scende dalla vettura senza controllare».
Maria Letizia Camparsi, Il Resto del Carlino -14 luglio 2021
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