Pirazzoli: «Ci vuole tempo per tornare al pre-Covid» Entro il 2022 serve una riforma per Rsa e Cra
Ha registrato un calo del fatturato fino al 50% il bilancio dell’annus horribilis per le strutture per anziani che hanno aderito all’Anaste Emilia-Romagna. «Non si può dire che le strutture private abbiano guadagnato, bensì hanno investito – spiega il presidente Anaste dell’Emilia-Romagna, Gianluigi Pirazzoli –. La condizione degli anziani è cambiata in maniera violenta. Invecchiano di più, ma vanno seguiti molto più di una volta dal punto di vista sanitario. Le rette invece sono ferme a 20 anni fa, stiamo diventando meno profit delle no-profit». L’associazione ha presentato ieri al Teatro Celebrazioni l’ottava edizione del bilancio sociale. Il Covid, che ha mietuto tante vittime all’interno delle strutture per anziani, ha inciso notevolmente su questo settore: dall’offerta residenziale, agli ambiti sociali specializzati nella terza età. La ripresa sarà lenta, ci vorrà molto tempo prima tornare alla normalità. Intanto però la situazione sanitaria di Rsa e Cra Anaste «è buona e sotto controllo. Sono mesi che facciamo tamponi e controlli periodici e tutti gli ospiti sono negativi – aggiunge Pirazzoli – le vaccinazioni hanno fatto il loro dovere». Ad intervenire anche l’assessore alla sanità di Bologna, Giuliano Barigazzi: «Bisogna avviare un lavoro di riforma con la Regione». La pandemia ha evidenziato la necessità di riformare tutto il sistema sanitario, di cui le strutture della terza età fanno parte. La riforma «si intreccerà con le risorse del Recovery, quindi progettualità e visione dovranno tenere conto delle linee guida della direzione – conclude Barigazzi –. Noi abbiamo indicato tre assi: domiciliarità, residenzialità e abitare».
Amalia Apicella, Il Resto del Carlino -14 luglio 2021
