Aiop: «Si rischia di chiudere interi reparti ospedalieri»
La carenza di infermieri continua a far preoccupare le strutture sanitarie del privato accreditato a Bologna e in Emilia-Romagna. A questo si aggiunge «l’impossibilità di reperire il personale medico, specialmente, per le guardie mediche». Tanto che «se Regione e governo non interverranno in tempi brevi il rischio è di non poter più garantire servizi per la salute dei cittadini e conseguentemente chiudere interi reparti ospedalieri». A lanciare l’allarme per l’«emergenza infermieri» è l’Aiop, l’associazione dell’ospedalità privata dell’Emilia-Romagna, da mesi al lavoro nei tavoli regionali competenti per trovare possibili soluzioni.
«Siamo in filo diretto con la Regione – spiega il presidente Aiop Emilia-Romagna Luciano Natali – con cui stiamo studiando e impostando possibili risposte al problema, che sta mettendo a rischio l’equilibrio di ospedali ed Rsa, quindi l’equilibrio del sistema sanitario. Occorre superare questa emergenza in fretta, oramai diffusa su tutto il territorio regionale. Ci vorrà tempo per risanare questa piaga, ma abbiamo richiesto lo studio di soluzioni intermedie per dare alle strutture di diritto privato la possibilità di gestire con serenità il lavoro di questi mesi estivi. Confidiamo nel supporto continuo della Regione».
La carenza di infermieri, esplosa ed acuitasi con l’emergenza Covid, nasce nel periodo antecedente alla crisi pandemica, per via di una mancata programmazione e formazione di medici e infermieri, si spiega da Aiop. C’è poi un secondo aspetto che ha influito e riguarda i concorsi indetti dalle Ausl «presi d’assalto da concorrenti provenienti in gran numero dalle regioni del sud Italia» che, «dopo essersi aggiudicati il concorso, hanno ottenuto il trasferimento nelle città di origine vanificando così, in parte, le necessità di copertura di posti vacanti che sono state la vera motivazione dell’avvio dei concorsi. Il fenomeno della mobilità in Emilia-Romagna ha creato un ulteriore vuoto portando all’emergenza attuale».
Gli ospedali privati hanno scritto al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e all’assessore alla Sanità Raffaele Donini. «Il tema è più di natura nazionale perché tutte le regioni sono in questo stato». replica Donini. «In questi mesi c’è stata anche una discreta capacità di assunzione degli infermieri da parte delle strutture pubbliche, alcuni di questi sono pervenuti appunto dalle strutture private accreditate e quindi la coperta è corta. Bisogna però lavorare sul tema, cioè produrre professioni sanitarie e infermieristiche. Dobbiamo occuparci della loro formazione al più presto possibile a livello nazionale con un piano che so il Governo sta predisponendo».
M. ama., Corriere di Bologna, 10 luglio 2021
Oggi al convegno “Connessioni 2024: Valorizzare la tradizione, innovare il presente, ispirare il futuro”