Necessario il rifinanziamento degli incentivi, anche della fascia 61-135 g/km di CO2
Secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, giugno ha totalizzato 149.438 immatricolazioni di autovetture nuove, con una diminuzione del -13,2% sul pari mese 2019 e del +12,6% su giugno 2020; nel primo semestre 2021 la variazione è del -18,4% rispetto a due anni fa e del +51,4% rispetto allo scorso anno.
“Il risultato di questo mese, aggravato anche dalla crescente mancanza di prodotto per effetto della crisi dei semiconduttori, non riesce a compensare la perdita di quasi 200.000 vetture sul periodo gennaio-giugno 2019: il mercato resta asfittico e i nuovi ordini in calo”, dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. “Abbiamo apprezzato la convocazione del Tavolo Automotive presso il Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 23 giugno al fine di tracciare il futuro del nostro settore. La fase è complessa e per affrontare il passaggio verso la decarbonizzazione dei trasporti, senza ricadute negative sull’universo delle imprese della filiera e degli automobilisti, serve sano pragmatismo e non interventi a singhiozzo – continua De Stefani. Certamente la mobilità elettrica ed elettrificata è destinata a conquistare sempre maggiore spazio nei prossimi decenni ma non è pensabile risolvere il problema dell’impatto ambientale solo con i veicoli a batteria e fissando una data per il blocco definitivo alla commercializzazione di auto a benzina e diesel nel nostro Paese. Credo che un approccio inclusivo basato su tutte le tecnologie intermedie ecosostenibili, altamente performanti dal punto di vista della riduzione delle emissioni in atmosfera, unitamente alla rottamazione dei veicoli più datati, sia la chiave per gestire la sfida della transizione ecologica”.
“Come abbiamo ribadito al Tavolo Automotive, per favorire il rinnovo del parco auto, con un’età media tra le più elevate in Europa (11,5 anni contro 9 di Francia e Germania) e tamponare gli effetti negativi sul mercato dell’epidemia Covid-19, occorre il rifinanziamento urgente degli incentivi per gli acquisti della fascia 61-135 g/km di CO2 e la contestuale rottamazione di auto con oltre 10 anni di anzianità. Non dimentichiamo, infatti, che l’incentivo non è un contributo a fondo perduto bensì uno stimolo pubblico capace di innescare un moltiplicatore economico – prosegue De Stefani – che, nei mesi scorsi, ha dimostrato di essere gradito dal mercato, oltre alla sua valenza non solo dal punto di vista della sicurezza e dell’impatto ambientale (con il risparmio di migliaia di tonnellate di CO2) ma anche per le casse dello Stato”.
“Occorre, dunque, accelerare sul rinnovo del parco auto nazionale e a tal fine auspichiamo che in sede parlamentare, nella conversione in legge del decreto Sostegni bis, il Governo voglia accogliere gli emendamenti per il rifinanziamento dei veicoli 61-135 g/km di CO2, incluso il fondo per i veicoli commerciali, oltre a prevedere l’adeguamento al ciclo WLTP della normativa sul fringe benefit e l’allungamento dei tempi, da 180 a 300 giorni, per completare le pratiche Ecobonus. A causa delle sospensioni e rallentamenti nelle produzioni di veicoli per carenza di microchip, il rischio è quello di non vedere riconosciuto il contributo. Si tratta, dunque, di interventi urgenti, non rinviabili per non compromettere la vera ripresa di un settore centrale per il nostro Paese e tutelare l’occupazione a tutti i livelli di filiera”, conclude De Stefani. Con riferimento ai canali di vendita, l’indicatore MTD 2021/2019 segna per i privati -8,4% con una rappresentatività sul mercato che giunge al 61,9% nel primo semestre di quest’anno; le società registrano -32,6% sul 2019 mentre la loro quota si attesta al 13,9%. Anche le vetture intestate a società di noleggio (a breve e lungo termine) continuano a consuntivare risultati negativi, complessivamente pari a -8,6% su giugno 2019 e una quota del 24,2% nel YTD 2021.
Dal punto di vista delle alimentazioni, benzina e diesel proseguono con il calo dei volumi e le quote di rappresentatività si posizionano rispettivamente nel mese a 30,4% e 22,3% e nel periodo gennaio-giugno 2021 a 32,3% e 23,9%. La quota delle vetture GPL arriva a 8,2% nel mese e 6,4% nell’YTD 2021, mentre il metano rappresenta il 2,4% nel mese e il 2,3% nei primi sei mesi dell’anno. Sul fronte dei veicoli green, le vetture ibride senza ricarica (HEV) rappresentano il 27,6% sia nel mese che nel cumulato; le ibride ricaricabili (PHEV) raggiungono il 4,4% nel mese e il 4,1% nei primi sei mesi 2021; infine le vetture elettriche (EV) arrivano al 4,7% nel mese e 3,4% nel cumulato. Negli ultimi tre giorni di giugno è stato immatricolato il 36,4% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato il 10,2% dei volumi di vendita mensili.