Rossana Volpi – Contingentare gli ingressi in piazza Aldrovandi rappresenterà l’ennesimo durissimo colpo sferrato ai danni dei titolari dei pubblici esercizi
Oltre un anno e mezzo di pandemia ha già messo in ginocchio numerose attività e solo ora, con l’arrivo dell’estate, si sta rivedendo una leggera ripresa. Perciò, sentir parlare di contingentamento e chiusura della piazza nei fine settimana non può far altro che sorprenderci e farci trovare assolutamente contrari a questa idea. Siamo contrari perché non solo riteniamo che il fine settimana da qui alla fine dell’estate vedrà la città svuotarsi di tutti coloro che andranno verso le località di mare, ma anche perché le avvisaglie di quanto accade la sera in zona universitaria ci sono da mesi. Le istituzioni sarebbero dovute intervenire subito nelle varie piazze cittadine, con controlli e presidi fissi delle forze dell’ordine, per evitare che la situazione degenerasse. In questo modo, grazie a una politica lungimirante, si sarebbe tenuta la situazione sotto controllo e si sarebbe evitato di arrivare a dover chiudere la piazza, recando danno ai pubblici esercizi. Come ristoratrice, ricordo che durante la giunta Guazzaloca, quando gestivo ’La Scuderia’ in piazza Verdi, la zona era tenuta sotto controllo proprio grazie al presidio delle forze dell’ordine, che riuscivano ad evitare che la movida degenerasse. Lo stesso modello andrebbe replicato oggi in piazza Aldrovandi, lasciando lavorare in pace bar e ristoranti, perché parlare di chiusure e contingentamenti dopo un anno e mezzo di sacrifici non è accettabile.
Associata Confcommercio Ascom Bologna, titolare Pescheria Aldrovandi e Sorbole que tapas.
Il Resto del Carlino – 29 giugno 2021
Le associazioni: “Vanno forte i prodotti della tradizione. Giusto comprare nei nostri negozi di prossimità, aspetto che dà linfa vitale a quartieri e territorio”